Addio a Peppe Del Grande, ultracentenario di Campana di Fagnano Alto

Addio a Peppe Del Grande, aveva 104 anni. Lutto a Campana di Fagnano Alto. Il sindaco D’Amore: “Grande perdita per tutti noi”. I funerali venerdì 15 settembre, alle ore 16, nella Chiesa di Sant’Emidio a Colle di Fagnano.
Si è spento all’età di 104 anni Peppe Del Grande, cordoglio a Campana di Fagnano Alto.
Era un amico del CapoluogoPeppe Del Grande, ultracentenario di Campana, che ai nostri microfoni aveva raccontato il borgo delle Aree interne aquilane. Peppe aveva compiuto 104 anni lo scorso giugno, circondato dall’affetto dei suoi familiari e dei suoi amici del paese.
Ed era soprattutto amico della vita, lui che – negli anni – ne aveva passate tante, acquistando quella saggezza che soltanto le esperienze offrono. I funerali venerdì 15 settembre, alle ore 16, nella Chiesa di Sant’Emidio a Colle di Fagnano.
Il cordoglio dl sindaco di Fagnano Alto, Francesco D’Amore: “Con lui se ne va un pezzo importante della nostra storia. Più volte ha raccontato cosa ha vissuto e la storia del nostro territorio. Recentemente, sono arrivati da noi alcuni storici che cercavano una strada romana su alcuni documenti del nostro Archivio. Non riuscendo a trovare questa strada, soltanto Peppe è riuscito ad aiutarli.
Per tutto il territorio di Fagnano Alto e per la sua gente è una grande perdita. L’amministrazione esprime la sua vicinanza alla famiglia, in questo momento di dolore”.
Addio a Peppe Del Grande, punto di riferimento per la gente di Fagnano con la sua affabilità, i suoi racconti e la sua simpatia.
Ai familiari le condoglianze del direttore David Filieri, di Roberta Galeotti e di tutta la redazione del Capoluogo.
Riposa in pace, Peppe.
“Avevo quattro anni quando mio padre mi ha portato qui da Paganica e, inizialmente, ci trattavano come forestieri. Poi siamo cresciuti e mio padre, lavorando per un signore del posto, ha ottenuto animali da bestiale, terreni…campana era piena di terre coltivate a quei tempi. Tempi in cui il bosco era ben più in alto rispetto ad oggi. La collina era quasi interamente scoperta, perché tutti coltivavano. E poi c’erano le stalle, tante stalle, piene di bestie. Ognuno aveva la sua. Da ragazzo anche io sono andato a pascolare, quello che mi toccava fare facevo”.
Il suo racconto