Per le elezioni regionali in Abruzzo definito l’orizzonte della primavera 2024, ma ci sono tre mesi in ballo. La scelta sarà tra il voto a scadenza naturale o election day con le Europee. La ragion politica spinge il centrodestra ad accelerare, qualche consigliere frena: tre stipendi in più o in meno non sono indifferenti.
Scadenza naturale della legislatura e voto a marzo o election day a giugno per le elezioni regionali? Questo è il dilemma. Da una parte il centrodestra con Marco Marsilio in testa è pronto allo scontro, con un consenso ai massimi storici che vuole capitalizzare contro un centrosinistra e M5S che stanno cercando ancora di organizzarsi (questa dovrebbe essere la settimana decisiva per la scelta del candidato presidente) e quindi non hanno certo fretta. Ma la tentazione dell’election day è trasversale, contando che in ballo ci sono tre stipendi da consigliere regionale, non poca cosa, soprattutto per chi non verrà rieletto.
Nel 2019 si è votato a febbraio, qualche settimana prima della scadenza naturale della legislatura, a causa dell’elezione in Senato dell’allora presidente Luciano D’Alfonso. A cinque anni di distanza, dopo l’elezione del presidente Marco Marsilio che ha guidato la giunta di centrodestra nell’attuale legislatura, si torna al voto per “scadenza naturale” del mandato. E proprio nel rispetto della scadenza naturale che si sta ragionando sulla data del 17 marzo 2024 per le nuove elezioni. “Non è stata ancora presa alcuna decisione ufficiale” ha precisato il presidente Marco Marsilio, che “in accordo con il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri”, vuole “rispettare il più possibile la scadenza naturale e quindi fissare nel mese di marzo le elezioni, ma questa data non è stata ancora stabilita. Non vi è peraltro alcuna urgenza di doverlo fare nei prossimi giorni, in relazione alle esigenze manifestate da alcuni sindaci di conoscere il termine entro quale andarsi a dimettere per poter competere alle elezioni, perché 120 giorni dalla scadenza naturale della legislatura, prevista a marzo, cadono a novembre inoltrato”.
Insomma, niente di definitivo, forse anche a causa di quelle “pressioni” di cui si diceva e che provengono dai banchi di entrambi gli schieramenti del Consiglio regionale. Tra il 6 e il 9 giugno 2024, infatti, si terranno anche le elezioni europee e per i consiglieri regionali l’ipotesi di un election day significherebbe rimanere in carica tre mesi in più, con tutto ciò che ne consegue anche in termini di remunerazione. Tre stipendi da consigliere regionale, soprattutto per chi non verrà rieletto, rappresentano una bella tentazione. Dall’altro lato, però, gli interessi della politica, soprattutto del centrodestra, vanno nella direzione opposta. Le regionali, infatti, arrivano nel momento di maggiore forma dello stesso centrodestra che naturalmente è portato ad approfittare della contingenza per massimizzare il consenso. Con il passare del tempo, non è detto infatti che questo consenso rimanga inalterato. Da qui la “fretta” politica di chiudere al più presto la partita con la controparte di Abruzzo Insieme che questa settimana dovrà scegliere lo sfidante di Marsilio.
Facile prevedere che la “ragion di Stato” prevarrà sugli interessi dei singoli consiglieri, quindi presumibilmente rimarrà la data del 17 marzo che comunque prima o poi dovrà essere ufficializzata. Con buona pace di chi sperava in qualche mese di stipendio in più. D’altra parte cadrà nella V domenica di Quaresima, qualche sacrificio ci sta.
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