La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 14 settembre: l’Esaltazione della Santa Croce.
Il 14 settembre si festeggia l’Esaltazione della Santa Croce. La festività liturgica dell’Esaltazione della Santa Croce nacque a Gerusalemme nell’anniversario della dedicazione, avvenuta il 14 settembre 335, delle due basiliche fatte edificare da Costantino, l’una sul Golgota (ad Martyrium), l’altra presso il santo Sepolcro (Anastasis); nello stesso giorno del 320, Sant’Elena ritrovò la vera Croce. Questo terribile supplizio, vietato dall’Imperatore proprio nel 320, per il cristiano è l’albero della vita, il trono della Nuova Alleanza. Nel corso dei secoli questa ricorrenza incluse anche la commemorazione del recupero da parte dell’imperatore Eraclio della Vera Croce dalle mani dei Persiani nel 628. In Italia, accanto alle celebrazioni liturgiche ufficiali, si conta un gran numero di tradizioni popolari legate alla Santa Croce, tra cui la processione del Santo Chiodo, conservato nel Duomo di Milano, e La Luminara di Lucca. La particolare devozione con cui in quest’ultima città si celebra la festa è dovuta all’antichissimo culto del Volto Santo di Lucca, il grande crocifisso ligneo venerato nella cattedrale, la cui immagine ricorre nella Leggenda di Leobino affrescata sulla parete di San Silvestro a L’Aquila.
Dal punto di vista iconografico, il ritrovamento e la successiva venerazione del Crocifisso prendono le mosse dalla cosiddetta ‘leggenda della vera Croce’, formatasi lungo tutto il Medioevo, tra il IV e il XII secolo, con innumerevoli varianti, che in realtà riunisce tre tradizioni separate, quella del ritrovamento (o invenzione), dell’esaltazione, e del legno della Croce. La leggenda del ritrovamento sorse alla fine del IV secolo e consisteva all’inizio di sommari resoconti da parte dei Padri della Chiesa, che menzionavano l’esistenza di una reliquia della Croce a Gerusalemme, rinvenuta da Elena sul Golgota, dopo essere giunta in città su richiesta del figlio Costantino. Il Sacramentario di Gellone (750-790) tramanda la più antica iconografia del ritrovamento della croce, ripresa poi in ambito carolingio. Nel frattempo, intorno al 620, il re persiano Cosroe II aveva trafugato da Gerusalemme la reliquia della Croce, recuperata poi da Eraclio a Ctesifonte. La restituzione del Crocifisso fu accompagnata da un miracolo: un angelo impedì l’accesso alla Porta aurea della città fin tanto che l’imperatore bizantino, a piedi nudi, non ebbe riportato la reliquia alla chiesa del Santo Sepolcro. La leggenda dell’esaltazione della croce si diffuse nella storia della Chiesa e della liturgia occidentali grazie a Rabano Mauro. Durante il periodo romanico si ebbero le prime rappresentazioni figurative della vicenda, riprese al tempo delle crociate, poiché il tema iconografico si prestava a esemplificare il conflitto tra islam e cristianità. Con la diffusione di frammenti della reliquia della Croce in Europa, nacque la terza diramazione letteraria: la leggenda del legno della croce, costruita con l’Albero della Vita. La connessione fra la croce e il lignum vitae si ritrova già in metafore protocristiane, ma si diffuse a partire dal XII secolo, supportata anche dalla Leggenda Aurea di Iacopo da Varazze e che portò alla produzione di innumerevoli cicli pittorici.
