Rapina alla Gioielleria Ranieri, chiuse le indagini: malviventi traditi dal rapporto con la droga

Rapina alla gioielleria Ranieri, si chiudono le indagini sulla banda: aquilani traditi dal loro legame con la cocaina, gli altri rapinatori dalla difficoltà di uno di loro di muovere un braccio
Rapina alla gioielleria Ranieri, si chiudono le indagini sulla banda: aquilani traditi dal loro legame con la cocaina, gli altri rapinatori dalla difficoltà di uno di loro di muovere un braccio, dopo essere rimasto ferito in un recente conflitto a fuoco con un vigilantes.
La rapina è stata messa a segno lo scorso 27 gennaio 2023 e aveva fruttato ai rapinatori un bottino di circa 80mila euro, non ancora rinvenuto. Questa la ricostruzione della Procura, dopo le risultanze delle indagini: Salvatore Moreci è stato l’organizzatore del colpo e il basista, Cristian De Lucia e Roberto Sambrini sono stati gli autori materiali della rapina, mentre Marco Alfonsi, avrebbe collaborato. Fuori, invece, dalla chiusura delle indagini altri due aquilani che inizialmente erano indagati con l’accusa di aver prestato il furgone alla banda, per il sopralluogo precedente alla rapa, e la golf utilizzata per la fuga.
Come riporta Il Messaggero Moreci è stato il primo sospettato dagli investigatori, poiché, nel controllare il furgone simile a quello utilizzato per il sopralluogo, lo hanno rintracciato, assieme al suo proprietario: un albanese, in passato fornitore di cocaina proprio all’aquilano. Moreci è stato poi riconosciuto nelle immagini di sorveglianza delle telecamere installate a San Bernardino. Alfonsi invece è stato citato dallo stesso proprietario del furgone, il quale lo aveva sentito parlare con Salvatore Moreci sulla distruzione delle targhe di una macchina.
Interrogato, poi, Alfonsi ha messo di aver rubato le targhe, proprio su commissione di Moreci, in cambio di uno sconto su un debito per pregresse cessioni di droga. De Lucia è stato il primo rapinatori individuato grazie ai fotogrammi: sia per la difficoltà nel muovere il braccio sinistro, sia per aver utilizzato lo stesso travisamento in altre rapine. Infine Sambrini è stato riconosciuto dal titolare e dai commessi della gioielleria.