L’AQUILA – Medaglia d’oro al valor militare, Andrea Bafile cadde in combattimento a Cortellazzo. Il 19 settembre 1923 le sue spoglie tornarono a L’Aquila. Sono passati 100 anni da allora.
Riposa in un sacrario tra le rocce della Maiella il corpo di Andrea Bafile, pluridecorato tenente di vascello che si distinse particolarmente durante la Prima guerra mondiale. Nato a L’Aquila (Monticchio di Bagno) partecipò a numerose missioni, dando prova di incredibile valore. Nonostante una parziale infermità riportata durante i bombardamenti contro le Bocche di Cattaro, ottenne di essere inviato sul Piave al comando del Battaglione fucilieri Monfalcone e poi del Battaglione d’assalto Caorle del Reggimento San Marco. Nella notte tra l’11 e il 12 marzo 1918 fu ferito nei pressi di Cortellazzo (Jesolo); riuscì a rientrare nelle linee italiane, ma morì poco dopo per le gravi ferite riportate. Fu sepolto nel cimitero di Ca’ Gamba, a Jesolo, ma il corpo fu poi riesumato per essere trasferito con onori solenni in Abruzzo. Il 19 settembre 1923, Andrea Bafile tornò nella sua terra e una grande folla lo accolse a Collemaggio, come testimonia la foto pubblicata dalla pagina L’Aquila de ‘na ‘ote. Dal giorno successivo, la sepoltura nel sacrario realizzato da Felice Giuliante, scavato tra le rocce della Maiella in territorio di Guardiagrele.
Ad Andrea Bafile L’Aquila ha intitolato una via in centro storico, il Liceo scientifico e un bivacco sul Gran Sasso. Ma non fu un eroe solo aquilano: gli fu intitolata anche una nave da sbarco, una caserma, una via a Roma e Jesolo. Il nome di Andra Bafile è diventato anche quello del primo battaglione del Reggimento San Marco, ricostituito nel 1943.
