L’AQUILA – L’ingegner Pierluigi Caputi nuovo commissario per la messa in sicurezza del sistema acquifero del Gran Sasso. L’intervista a IlCapoluogo.it: “Avanti con le attività tecnico-amministrative in virtù dell’entrata in vigore del nuovo codice degli appalti”.
Si è insediato il nuovo Commissario per la messa in sicurezza del sistema acquifero del Gran Sasso, l’ingegner Pierluigi Caputi. Già Direttore regionale, Caputi va a ricoprire un incarico complesso dopo anni di esperienza nei settori dirigenziali di ambito ambientale e idrogeologico. Il Capoluogo ha ascoltato in anteprima il neo Commissario, il quale, ricordando la conclusione dei lavori di costruzione del Traforo negli anni ’80, ha sottolineato che si tratta di “un’opera per quei tempi avveniristica, ma realizzata secondo le tecnologie di quegli anni e, di conseguenza, il relativo sistema di protezione delle acque presenta il problema di far convivere tre soggetti che apparentemente è difficile far coesistere. Ovvero l’acquedotto più poderoso d’Abruzzo – che alimenta l’area aquilana, compresa la Piana di Navelli e la Valle Subequana e, dall’altra parte, alimenta sostanzialmente l’intera provincia di Teramo -il Traforo, via di passaggio di trasporti pubblici e privati – con potenziali rischi da inquinamento derivanti – e poi il Laboratorio del Gran Sasso, una realtà unica in Italia e non solo. In aggiunta, occorre sottolineare che queste realtà si trovano inserite all’interno di un sistema di grande valore ambientale. Ciò basti a spiegare come le variabili da tenere in considerazione per i lavori di gestione, tutela e conservazione siano molteplici”.
Il progetto finalizzato alla messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso è stato presentato poco più di un anno fa. A tal proposito, Caputi ha evidenziato: “Data la progettazione della galleria realizzata per altri fini in anni remoti, c’era chiaramente la necessità di conoscere le condizioni che fanno da contorno all’opera, condizioni, cioè, in cui l’acqua viene prelevata e messa in distribuzione. A questo proposito, il Commissario uscente ha curato un’opera di grande valore, determinando una conoscenza puntuale molto avanzata da questo punto di vista: sia attraverso una convenzione con la società Italfer – che collabora con il Commissario per la messa in Sicurezza delle Autostrade – sia attraverso una serie di studi specialistici condotti con le Università, a cui sono stati affidati approfondimenti specifici. Tutti questi studi hanno dato origine ad una sintesi che tuttavia, per essere portata a livello di fattibilità ora richiederà ulteriori attività tecnico-amministrative rilevanti, in virtù dell’entrata in vigore del nuovo codice degli Appalti”.
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