Emergenza migranti, un Centro di Permanenza anche in Abruzzo

21 settembre 2023 | 10:19
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Emergenza migranti, un Centro di Permanenza anche in Abruzzo

In Abruzzo e in tutte le regioni italiane ci saranno Centri di permanenza per il rimpatrio, i cosiddetti Cpr. Dove saranno collocati? Al momento c’è l’ipotesi di ex caserme distanti dai centri abitati

Un Centro di permanenza per il rimpatrio dei migranti in Abruzzo. Il tempo massimo di trattenimento aumenta da 6 a 18 mesi: queste le ultime decisioni del Governo.

In tutte le regioni italiane ci saranno Centri di permanenza per il rimpatrio (i cosiddetti Cpr): una soluzione studiata dal Governo per rispondere alla crescente emergenza migranti. Il commento del presidente della regione Abruzzo Marco Marsilio: “Ho sempre sostenuto che l’immigrazione va affrontata in tutta Italia, concentrare i migranti in pochissimi posti significava causare ritardi, portandoli a stare due o tre anni nel Centro di permanenza, in attesa di sapere se venisse concesso o meno il diritto d’asilo. Avere più centri, quindi, significherà velocizzare tutte le procedure”.
Non si conosce ancora, come riporta Il Centro, il luogo preciso in cui nascerà il Cpr in Abruzzo. A tal proposito, lo stesso Marsilio ha sottolineato: “Queste decisioni spettano ad un commissario nazionale nominato dal Governo. Al momento, comunque, non ci sono state interlocuzioni formali. Quando ci sarà daremo il nostro contributo per individuare una località che non comporti disagi sul territorio”.

La strutture, quindi, saranno individuate dalla Difesa:al momento si ipotizza di realizzare i Centri di permanenza per il rimpatrio in ex Caserme lontane dai centri abitati, controllabili e perimetrabili, affidandone la vigilanza a Polizia e Carabinieri. Attualmente sull’intero territorio nazionale sono 9 i Cpr attivi: quello di Torino che necessita di ristrutturazioni a causa dei danni causati da alcuni ospiti. Ne arriveranno, quindi, altri 12 nelle Regioni attualmente non ospitanti Cpr, tra cui proprio l’Abruzzo. Tuttavia, qualche governatore ha già espresso il suo malcontento per la decisione del Governo, ad incominciare da Eugenio Giani, presidente della giunta toscana.