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Centro per rimpatri a L’Aquila, dall’ex Caserma Campomizzi all’aeroporto di Preturo: “Basta allarminismi”

L'AQUILA - Centro per rimpatri, si anima il dibattito. Prima l'ipotesi smentita dal sindaco Biondi sulla localizzazione all'ex Caserma Campomizzi, ora quella sull'aeroporto di Preturo. Vittorini: "Basta allarmismi, eventualità non percorribile".

L’AQUILA – Centro per rimpatri, si anima il dibattito. Prima l’ipotesi smentita dal sindaco Biondi sulla localizzazione all’ex Caserma Campomizzi, ora quella sull’aeroporto di Preturo. Vittorini: “Basta allarmismi, eventualità non percorribile”.

Prima è arrivata l’ipotesi ex Caserma Campomizzi per il Centro per rimpatri in Abruzzo, eventualità subito smentita dal sindaco Pierluigi Biondi, che ha parlato di “una fantasiosa ricostruzione giornalistica”. “Non esiste nessuna ipotesi per la quale la Campomizzi sarebbe una delle ‘strutture ritenute più adatte‘ all’insediamento di un centro di permanenza e rimpatrio per immigrati. Il sopralluogo effettuato nei giorni scorsi – precisa il sindaco –, come gli altri già programmati, sono propedeutici ad un eventuale potenziamento degli organici delle Forze armate e dell’ordine presenti in città. Il redattore dell’articolo, pertanto, ha ricostruito la vicenda in modo inesatto e fuorviante”.
Poi è stata la volta dell’ipotesi aeroporto di Preturo, per cui il consigliere comunale Livio Vittorini, Fdi, delegato alla valorizzazione della struttura, che precisa: “Ritengo, allo stato delle cose, questa eventualità non percorribile per le iniziative messe in campo da questa Amministrazione comunale per il rilancio e la valorizzazione dello scalo – spiega il consigliere comunale di Fdi -. Non solo le scelte strategiche dell’Amministrazione comunale, in sinergia con la Regione Abruzzo e con l’attuale gestore, vanno in ben altra direzione con investimenti infrastrutturali, in corso di realizzazione, superiori al milione e mezzo di euro ma l’orientamento del governo nazionale sui CPR è quello di individuare e recuperare aree in disuso che per quanto ovvio escluderebbe a priori il nostro aeroporto”, prosegue Vittorini. Il consigliere comunale sottolinea poi che “in merito alle preoccupazioni espresse sulla stampa locale dal collega in consiglio comunale ed alleato nella coalizione di centrodestra, Roberto Santangelo, circa le eventuali ripercussioni sulla frazione di Preturo condivido, scevro da finalità elettorali, che tale porzione di territorio, da cui provengo e sulla quale questa Amministrazione sta facendo moltissimo, abbia e debba mantenere tutt’altra vocazione mediante ulteriori programmi di sviluppo condivisi nell’ambito dei quali l’aeroporto deve restare e resterà asset centrale ed imprescindibile”.
Anche il presidente del Consiglio comunale e vicepresidente del Consiglio regionale, Roberto Santangelo, aveva infatti sottolineato: “Siamo scevri da ogni approccio demagogico o populista e crediamo fortemente nei principi di integrazione e di accoglienza, come abbiamo dimostrato negli anni con il lavoro portato avanti dall’Assessorato comunale alle Politiche Sociali dell’Aquila. Proprio per questo non possiamo che dichiararci nettamente contrari alla scelta del nostro aeroporto come CPR, in quanto penalizzerebbe sia un’infrastruttura strategica sia la frazione di Preturo, territorio con ben altra vocazione. Siamo certi – conclude Santangelo – che il governatore Marco Marsilio e il sindaco Pierluigi Biondi, ottimi amministratori ed esponenti di punta del partito della Premier Giorgia Meloni, faranno sentire con forza le ragioni del nostro territorio smentendo prontamente questa maldestra ipotesi di lavoro, che si rivelerà certamente una fake news”.

La nota del Capogruppo Lega in Consiglio regionale, Vincenzo D’Incecco e di Francesco De Santis, portavoce del partito

“La capacità di ospitalità di una piccola regione come l’Abruzzo è ormai al collasso”. A scriverlo in una nota stampa congiunta sono il capogruppo in Consiglio Regionale, Vincenzo D’Incecco, e il portavoce del partito, Francesco De Santis.
“I nostri comuni, le nostre strutture, i nostri sindaci, i nostri cittadini hanno accolto e affrontato per anni le ricollocazioni di migranti. Perfino durante i mesi difficili del Covid ci ritrovavamo a dover fronteggiare smistamenti sconsiderati di centinaia di richiedenti asilo nelle periferie dell’Aquila e di Pescara o, peggio, in decine di piccoli comuni. E nonostante i grandi sforzi fatti finora, – proseguono i due esponenti leghisti – sembrerebbe che ci si stia attivando ancora per cercare un sito idoneo in Abruzzo per un CPR. Ma come si può pensare di costruire enormi Centri per il Rimpatrio in Abruzzo? Luoghi destinati a radunare al loro interno centinaia, se non migliaia, di immigrati irregolari. Una scelta non condivisibile che rischia di mettere in ginocchio la nostra regione, con l’occupazione ingiusta di infrastrutture strategiche come aeroporti ed aree destinate alla logistica e alle emergenze. Torniamo ai Decreti del Ministro Salvini, la soluzione non può essere quella di far pagare alle nostre comunità l’invasione di clandestini in atto”.

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