La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 22 settembre: San Maurizio e compagni.
Il 22 settembre si ricordano San Maurizio e compagni. Il Martyrologium Romanum colloca in questa data San Maurizio e i Santi Candido, Essuperio e Vittore, soldati romani che affrontarono il martirio per via della loro fede. La loro storia è legata alla vicenda della Legione Tebea, alla quale la pietas popolare ha sempre riservato una particolare devozione. La fonte principale e storicamente più attendibile circa San Maurizio e la celebre Legione Tebea da lui capeggiata è costituita dalla “Passio martyrum Acaunensium”, attribuita a Sant’Eucherio di Lione, nella versione risalente al IX secolo. Il testo fu scritto intorno al 440, prendendo spunto da una tradizione orale attestata già nel secolo precedente, forse grazie a San Teodoro di Octoduro che a sua volta probabilmente importò la leggenda dall’Oriente. Secondo quanto narrato da Eucherio, l’imperatore romano Massimiano guidò un esercito per contrastare una rivolta fomentata da un gruppo di Galli, i Bagaudi; giunto nei pressi di Octodurum diede ordine ai suoi uomini di compiere un sacrificio in onore degli dèi per propiziare il successo della spedizione. Un’unità dell’esercito imperiale era la famigerata Legione Tebea, i cui membri erano stati reclutati nell’Egitto settentrionale ed erano di religione cristiana e che rifiutarono fermamente di sacrificare a degli dèi pagani; si ritirarono dunque nella vicina Agaunum guidati dal loro comandante Maurizio. L’imperatore li invitò invano a tornare sui loro passi ed infine ne ordinò la decimazione, arrivando a uccidere ben 6600 soldati. Il culto nei confronti dei di San Maurizio e compagni risalirebbe dunque al IV secolo, quando San Teodoro fece edificare la basilica ancora oggi esistente per ospitarne le reliquie. In occasione della visita di San Martino di Tours in quei luoghi si verificò un evento miracoloso: la terra iniziò a trasudare sangue indicando così il posto dove erano sepolti i santi resti; il sangue venne raccolto in reliquiari e distribuito in varie chiese. La chiesa costruita presso Agaunum divenne successivamente il nucleo di un’abbazia, e oggi è retta dagli Agostiniani Canonici Regolari Lateranensi. Il culto nei confronti di San Maurizio si diffuse in particolar modo nei territori sabaudi: il legame tra il martire e la Casa Savoia culminò nel 1434 con la fondazione da parte del duca Amedeo VIII di un ordine cavalleresco a lui dedicato; nel 1572 Emanuele Filiberto lo trasformò nell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, tuttora costituzionalmente riconosciuto dalla Repubblica Italiana. Il duca fece inoltre traslare a Torino parte delle reliquie del capitano della Legione Tebea, nonché la sua spada, la croce e l’anello. Il Santo è considerato patrono dei soldati, in particolare degli Alpini.
Per quanto riguarda l’iconografia, San Maurizio e i compagni della Legione Tebea in genere sono rappresentati con tutti gli attributi tipici dei soldati morti per la fede: la palma del martirio, la spada, lo stendardo con croce rossa in campo bianco e la Croce Mauriziana, cioè trilobata, sul petto. Non mancano le loro raffigurazioni equestri. Spesso possono essere raffigurati con la carnagione scura, a ricordo della loro provenienza africana.
