Sottoservizi, sicurezza mai venuta meno durante i lavori: tutti assolti

8 assolti nel processo per il presunto mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza per il tunnel dei sottoservizi. Il giudice Billi ha stabilito “il non luogo a procedere”.
Sono stati assolti con la formula del non luogo a procedere tutti gli imputati nel processo per il tunnel dei sottoservizi. La decisione è stata presa dal Gup del Tribunale dell’Aquila, il dottor Marco Billi, al termine dell’udienza preliminare. Il lotto dei lavori finito sotto la lente di ingrandimento è quello del tratto centrale del tunnel, per 32 milioni di euro di opere.
Sotto la lente di ingrandimento della Procura della Repubblica era finito il presunto mancato rispetto delle norme di sicurezza nel cantiere dei sottoservizi. A indagare, la Guardia di Finanza con il coordinamento del pm Stefano Gallo e verifiche anche da parte della Asl 1. L’inchiesta nacque dalla segnalazione di possibili danni a un aggregato in ricostruzione in corso Vittorio Emanuele provocati dai lavori per il tunnel dei sottoservizi: da lì i controlli furono estesi per tutta la rete, lunga diversi chilometri, interessando anche la Torre civica. Le indagini iniziarono a seguito di un controllo nei cantieri ad aprile 2015 e si sono concluse a febbraio 2019 con un ultimo sopralluogo a seguito del quale era stato richiesto il rinvio a giudizio.
Gli assolti sono: Antonio Tramontano, direttore operativo dell’Asse Centrale Scarl con delega alle funzioni in materia di tutela della salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, Gianni Frattale, Aurelio Melaragni coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione e l’ingegnere Luca Carosi. Assolta anche Alessandra Marono, direttore operativo dei lavori, Mauro Covotta e Ares Frassineti presidente del Cda e rappresentante legale dell’Asse centrale Scarl così come Bruno Minghelli.
Per l’accusa, gli indagati, “Avevano omesso ripetutamente di collocare negli scavi realizzati i sistemi di protezione delle pareti di scavo destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro e di collocare i cassieri o altri sistemi di armatura delle pareti di scavo così come previsto per legge e ciò anche successivamente ai rilievi degli ispettori di cantiere e alle contestazioni del Servizio di prevenzione e Sicurezza Ambienti di lavoro”. Gli indagati, per tramite delle loro difese, sono riusciti però a dimostrare che, nonostante la variazione delle tecniche utilizzate, la sicurezza non è mai venuta meno. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Ferdinando Paone, Vincenzo Calderoni, Antonio Milo, Ascenzo Lucantonio, Massimo Carosi, Gregorio Equizi, Ernesto, Massimiliano Venta
Sottoservizi: la genesi del tunnel intelligente
Il tunnel “intelligente” dei sottoservizi è la più grande opera pubblica del post sisma del 6 aprile 2009. Ha un valore complessivo di 80 milioni di euro; il mega cantiere è stato aperto nel 2015. La stazione appaltante è la Gran Sasso Acqua, il responsabile dei lavori è Raffaele Giannone, mentre il direttore è l’ingegnere Alessandra Marono. L’impresa esecutrice è un Ati:Acmar (capogruppo), la Taddei Spa (mandante) e la Edilfrair Spa (mandante).
L’opera pubblica negli anni è stata considerata futuristica e qualificante per la città. Durante gli scavi nei vari lotti sono stati ritrovati diversi reperti archeologici che in alcuni, come in via Fortebraccio, hanno rallentato di qualche mese l’esecuzione.