Elezioni regionali, Marco Marsilio: “Maggioranza solida, al lavoro per liste robuste”

Grandangolo torna con l’intervista al presidente della Regione Marco Marsilio, verso le elezioni regionali. Dalla Sanità ai Trasporti, come sta l’Abruzzo? In che stato di salute è la maggioranza di centrodestra in regione?
Grandangolo torna con l’intervista al presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, verso le elezioni regionali. Dalla Sanità ai Trasporti, come sta l’Abruzzo?
Qual è il rapporto con il Governo nazionale e in che stato di salute è la maggioranza di centrodestra in regione? “Veniamo da un anno particolarmente positivo, c’è piena sintonia con il Governo. Ora lavoriamo a liste robuste e ben radicate. Uomini e donne valide saranno il nostro valore aggiunto”.
Manca ancora una data ufficiale per le prossime elezioni regionali, ma i motori sono già caldi.
Qual è il clima con gli alleati? Lo abbiamo chiesto al presidente della Regione, Marco Marsilio, ospite del primo nuovo appuntamento di Grandangolo, il format del direttore David Filieri, tornato dopo la pausa estiva.
“La maggioranza è talmente solida che, solo negli ultimi mesi, ha incrementato i propri numeri in Consiglio regionale. Continuano ad arrivare adesioni anche nella mia lista civica – la lista che sto tuttora organizzando – anche da parte di personalità che 5 anni fa votarono contro di me, come Sara Marcozzi, la quale evidentemente ha maturato apprezzamento per quanto fatto in questi anni. Così com’è ritornata in maggioranza la consigliera Marianna Scoccia. Noi, quindi, stiamo portando a termine una legislatura in ottima salute, diversamente da quanto aveva fatto il centrosinistra in precedenza. I nostri partiti stanno lavorando a liste robuste e ben radicate sui territori, rappresentative della complessità del territorio abruzzese, così come di quelle categorie e di quei professionisti che porteranno un valore aggiunto alla nostra squadra. Tutto ciò a conferma del positivo stato di salute rappresentativo della nostra coalizione”.
Siamo a un anno dall’insediamento della premier Giorgia Meloni. Cosa è stato fatto di buono e cosa deve essere ancora fatto?
“Sicuramente è stato un anno molto positivo: con il nuovo governo c’è un rapporto costruttivo e collaborativo, c’è piena sintonia politica. Oltre ad un’amicizia personale con il capo del Governo e con molti dei Ministri. Ciò facilita i rapporti e aiuta a risolvere i problemi. Lo abbiamo visto, ad esempio, con alcune vicende importanti, a partire dalla Rete ospedaliera. Preciso che c’era reticenza nei confronti dell’approvazione di una Rete ospedaliera di cui discutevamo da anni: personalmente ho avuto modo di discuterne con tre precedenti governi e, quindi, con i rispettivi Ministri.
Per l’Abruzzo è stato necessario, infatti, approntare una nuova Rete ospedaliera misurata sui bisogni di un territorio particolare: prevalentemente montuoso, con bassa densità demografica, tranne una piccola parte di concentrazione metropolitana tra Chieti e Pescara, rispetto a regole e parametri attuali che si basano solo sui numeri, in maniera del tutto sbagliata. Fortunatamente con questo governo e con il Ministro Schillaci abbiamo avuto il via libera e spero che, già nella prossima settimana, la nuova rete arriverà in Consiglio regionale per l’approvazione”.

Capitolo Sanità
“L’analisi sulla situazione della Sanità va fatta oggettivamente: i problemi della sanità riguardano tutta Italia e nascono da lontano, in particolare da anni di programmazione sbagliata. La professione è stata resa anche meno appetibile ed oggi ci si stupisce delle lacune nelle risorse disponibili da impiegare soprattutto nella medicina territoriale. Esistono una serie di temi che sono oggetto di criticità nazionale, come la difficile gestione dei pronto soccorso. La realtà è che, anche in questo caso specifico,medici e personale in generaleche fanno un lavoro durissimo sono soggetti a politiche stipendiali sbagliate. Tolti, quindi, questi problemi generali – difficili da addebitare alla nostra regione in particolare – l’Abruzzo chiude i bilanci in pareggio e dimostra di essere in grado, quindi – da quattro anni a questa parte e nonostante il Covid – di sostenere la sanità regionale, evitando il rischio di commissariamento. Inoltre, abbiamo assunto molte unità di personale: Primari, personale medico, Oss, sanando le esigenze delle piante organiche e mettendo fine a migliaia di posizioni di precariato che, magari, qualcuno utilizzava come massa clientelare in periodi elettorali.
Infine, ma non per importanza, abbiamo attinto agli oltre 300 milioni di edilizia sanitaria che da 25 anni stanziavano nelle casse dello Stato e che ora ci permetteranno di andare a gara per i nuovi ospedali di Avezzano, Lanciano e Vasto. Sono poi iniziati i lavori per la centrale del 118 a L’Aquila e per l’ospedale di Penne”.
Cosa pensa, come uomo e non come politico, dell’aziendalizzazione delle Asl? Cioè della politica che lega la salute del cittadino al pareggio di bilancio?
“I fondi, per qualsiasi ambito, vanno spesi oculatamente, poiché sono soldi che non vengono stampati da noi, ma vengono prelevati dalle tasche dei cittadini. Quindi per la Sanità va speso tutto quello che serve, ma non più di ciò che è giusto spendere, altrimenti è possibile all’interno delle strutture moltiplicare la spesa, solo con il fine di ingrassare qualche industria o qualche soggetto che lucra sul diritto alla salute e sulla pelle della gente. L’industria farmaceutica, ad esempio, è una grande industria e sono grato che l’Abruzzo ospiti delle aziende di questo tipo sul suo territorio, ma va tenuta sotto controllo. In generale si devono sempre tenere sotto controllo eventuali ingiusti profitti”.
Capitolo infrastrutture e trasporti. C’è il grande progetto della Roma – Pescara e c’è in ballo l’annosa questione dell’autostrada.
Cosa sta succedendo in merito alla questione autostrade?
“Le autostrade hanno risentito di oltre 10 anni in cui al Ministero dei Trasporti si è voluta fare una guerra logorante al Concessionario: scontro che non ha portato a nulla, se non – appunto – ad un lungo contenzioso che il Ministero competente non ha mai saputo concludere. Ciò fino a quando, in un impeto di imperio, si è pensato di fare un Decreto Legge per dichiarare che il Concessionario fosse colpevole di determinate inadempienze, in particolare relative alla manutenzione. Atto arrivato di punto in bianco, senza attivare le procedure di un contenzioso amministrativo.
Tant’è vero che, solo qualche settimana dopo, il Concessionario ha vinto le cause in corso in sede giudiziaria, provando che aveva speso più del dovuto e che, quindi, avrebbe dovuto essere rimborsato. Ora, con il nuovo Governo, è in corso un tentativo di transazione:si cerca di trovare una via d’uscita per poi restituire la gestione al Concessionario legittimoe, infine, trattare sull’indennizzo economico.
È importante dire, tuttavia, che nel mentre non si è fermi: il Commissario di Governo Corsini ha già appaltato diversi lavori di messa in sicurezza e per altre centinaia di milioni di lavori la gara d’appalto è in corso, in modo da completare le opere di messa in sicurezza”.