Herpes Zoster, tra il 20 e il 30% della popolazione a rischio Fuoco di Sant’Antonio: l’importanza dei vaccini

1 ottobre 2023 | 22:57
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Herpes Zoster, tra il 20 e il 30% della popolazione a rischio Fuoco di Sant’Antonio: l’importanza dei vaccini

L’AQUILA – Herpes Zoster, a chi è rivolta la campagna vaccinale e perché. Le interviste al professor Roberto Ieraci e al dottor Pasquale Stefanizzi.

L’AQUILA – Herpes Zoster, a chi è rivolta la campagna vaccinale e perché. Le interviste al professor Roberto Ieraci e al dottor Pasquale Stefanizzi.

“Si stima che nel corso della vita il 20/30% dei soggetti può andare incontro all’Herpes Zoster, percentuale che aumenta con l’età e in maniera esponenziale; addirittura a 85 anni metà della popolazione anziana soffre di questa malattia”. Così a IlCapoluogo.it il professor Roberto Ieraci, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ricercatore associato del CNR e referente scientifico per le vaccinazioni della Asl Roma 1, a L’Aquila per il congresso sulle campagne vaccinali.  “Finalmente – spiega lo stimato infettivologo – abbiamo un vaccino sicuro, efficace e duraturo nel tempo, appropriato per le persone anziane che sono quelle che soffrono di più di questa patologia che può essere invalidante, a causa della nevralgia posterpetica, un dolore neuropatico cronico di incredibile intensità. Per questo la possibilità di prevenire questa manifestazione clinica, legata anche all’immunosenescenza, visto che naturalmente la prevalenza aumenta con l’aumentare dell’età ed è legata al declino della risposta immunitaria cellulomediata, rappresenta un beneficio per tutte le persone anziane ma non solo. Si tratta di un vaccino sicuro, due dosi che posso essere fatte a distanza di due/sei mesi, che riduce anche carico servizio sanitario nazionale, considerato comunque che è difficile controllare sintomi. Per questo la possibilità di prevenzione è un grande vantaggio”.

“Quella per l’Herpes Zoster – ha aggiunto il dottor Pasquale Stefanizzi, specialista in Igiene e Medicina Preventiva – è da poco entrata nell’offerta vaccinale del Sistema sanitario nazionale, soprattutto negli ultimi anni con un vaccino che permette di raggiungere le fasce di popolazione più a rischio”. Ma a chi è raccomandata la somministrazione del vaccino? “A partire dai 18 anni per le persone in condizioni di rischio e fragilità che aumentano l’incidenza della malattia e le sue complicanze e le persone anziane, anche senza fattori di rischio. Parliamo di una malattia invalidante, ma che oramai può essere prevenuta in modo efficace”.

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