“La mente oltre l’ostacolo”, l’avventura di Manfredo Nanni che ha addestrato alla guida off road i militari in missione in Afghanistan sui blindati Lince.
Un “romanzo basato su eventi reali all’interno di una cronologia che va dal 2009 al 2014” quello presentato al Palazzo del Mare di Roseto alla presenza dell’Autore, Manfredo Nanni, aquilano doc che tra le tante attività e passioni annovera anche quella di istruttore di fuoristrada a livello nazionale. Tutto inizia nel 2009, nell’ambito della missione dell’Esercito Italiano in Afghanistan, con i mezzi Iveco Lince realizzati l’anno precedente per proteggere i militari in particolari contesti, come appunto quello afghano: “Le difficoltà in quel territorio – spiega l’Autore a IlCapoluogo.it – erano tante, con passaggi su sabbia, rocce, neve e quei mezzi non venivano utilizzati al massimo delle potenzialità, anche perché erano mezzi da 300mila euro e i ragazzi avevano timore di danneggiarli. Da considerare, inoltre, che i Lince nascevano come mezzi leggeri da ricognizione, ma si sono ritrovati a dover affrontare i pericoli delle esplosioni delle mine artigianali sul territorio afghano, così sono state aggiunte 2,5 tonnellate di peso per blindarli meglio e arrivarono a pesare 7 tonnellate, con modifiche meccaniche e al motore non sufficienti a garantire una guida sicura a personale inesperto”.
Da qui l’incontro “più mistico che razionale”, con il 9° Reggimento Alpini che cercava addestratori: “Presi coraggio, studiai e nel mio percorso sono riuscito ad addestrare molti conduttori. I corsi teorici si svolgevano in Caserma, a L’Aquila, mentre la parte pratica si svolgeva sul Monte Stabiata“. L’esperimento riuscì perfettamente: “Gli Alpini fecero un figurone con gli altri reparti e anche con gli alleati. A quel punto arrivarono richieste anche da altri reggimenti”. Ma l’obiettivo di Manfredo Nanni, Manfred come Autore del libro, era anche quello di migliorare i Lince: “Scrissi all’Iveco e al Ministero della Difesa, l’azienda non rispose e i vertici del ministero cambiarono di lì a poco. All’improvviso, però, arrivò la telefonata di un generale dello stesso Ministero che aveva letto la mia lettera. Mi chiese se volevo fare sul serio e mi misi a disposizione, iniziando attività di addestramento a livello nazionale”.
Tanti anni di lavoro, in giro per l’Italia, a livello di volontariato, solo con piccoli rimborsi: “Normalmente il costo per l’addestramento era di mille euro a pilota, io lo facevo per cento. Ma ho ricevuto in cambio qualcosa di più importante: la riconoscenza di tanti ragazzi che tornavano dalle missioni. Qualcuno disse perfino che gli avevo salvato la vita, con l’addestramento ricevuto, e questa per me è la cosa più importante“.
L’attività si è poi conclusa nel 2014, “un po’ perché la missione in Afghanistan andava ad alleggerirsi, un po’ perché nell’Esercito qualcuno non vedeva di buon occhio il ruolo di un civile nell’addestramento alla guida fuoristrada. Così arrivò la circolare che mi impedì di proseguire il percorso”.
Da questa storia, nasce il romanzo “La mente oltre l’ostacolo – Una illuminata full immersion dell’off road militare”: “Il titolo è una metafora con due valenze. La prima è di natura tecnica, perché nell’off road, quando si affronta un ostacolo, bisogna essere in grado di immaginare cosa c’è dietro per poterlo superare. La seconda è più filosofica, è un suggerimento per la vita di tutti i giorni: ognuno di noi ha degli obiettivi da raggiungere e degli ostacoli da superare. Se con la mente riusciamo ad attraversare l’ostacolo, l’obiettivo da raggiungere diventa un risultato possibile”.
