Salute

Papilloma virus, l’importanza della vaccinazione al più presto: “La domanda non è se, ma quando si incontrerà il virus”

L'AQUILA - Papilloma virus, rischi e strategie vaccinali. L'intervista alla dottoressa Mariachiara Pasanisi: "L'età migliore per vaccinarsi è tra gli 11 e i 15 anni".

L’AQUILA – Papilloma virus, rischi e strategie vaccinali. L’intervista alla dottoressa Mariachiara Pasanisi: “L’età migliore per vaccinarsi è tra gli 11 e i 15 anni”.

“Il Papilloma virus è un agente patogeno ubiquitario che non colpisce solo il sesso femminile; abbiamo infatti evidenze sull’impatto importante anche per il sesso maschile. Il punto non è se si viene in contatto con il virus, ma quando: nella vita, tutti andiamo incontro a infezioni da Papilloma virus, per questo è importante vaccinarsi il prima possibile“. Così nell’intervista al Capoluogo.it la dottoressa Mariachiara Pasanisi, Medico Chirurgo, specializzata in Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore, nonché Dirigente Medico al Dipartimento di Igiene e Prevenzione S.I.E.S.P della ASL1 Avezzano Sulmona L’Aquila. La dottoressa, presente al congresso sulle strategie vaccinali per l’autunno, ha sottolineato: “L’offerta vaccinale dal 2008 è gratuita per tutte le bambine dal compimento dell’11° anno e la novità è che viene riproposta anche al compimento del 25° anno, per questo stiamo facendo delle chiamate attive per i soggetti che non avevano ancora il ciclo vaccinale completo. Abbiamo anche la possibilità di vaccinare per prevenire le recidive di papilloma per quei soggetti che hanno avuto anche lesioni precancerose e che quindi possono accedere a questa nuova immunizzazione”. La campagna vaccinale è rivolta anche ai soggetti di sesso maschile, sempre gratuita a partire dagli 11 anni, perché anche nei maschi sono state riscontrate rilevanze importanti. Da qui il messaggio: “I vaccini funzionano e sull’Hpv possiamo ottenere risultati fantastici, con l’obiettivo di far diventare rara la malattia. In paesi in cui la strategia vaccinale è stata impostata in maniera massiccia sono stati ottenuto grandi risultati, con il tumore alla cervice uterina diventato quasi raro. Anche per noi il risultato è alle porte, quindi vacciniamo il prima possibile, senza pensare che si possa fare anche dopo. Prima ci si vaccina e meglio è: l’età più indicata è tra gli 11 e i 15 anni, perché la vaccinazione è più efficace”.
“A partire dall’età dell’adolescenza, il problema non è se si verrà a contatto col virus, ma solo di quando. Nella vita tutti andiamo incontro a questo tipo di infezioni; normalmente si guarisce spontaneamente, ma in alcune situazioni in cui la malattia va avanti, con il virus capace di ingannare il sistema immunitario e di non farsi riconoscere, rimanendo nelle cellule, così nell’arco dei mesi e degli anni può portare ad alterazioni cellulari che possono evolvere in una malattia oncologica: lo sappiamo bene per la cervice uterina, ma ci sono sempre più evidenze come questo virus capace di fare stessa cosa in altre sedi, per questo sia nei soggetti di sesso maschile che femminile, è importante arrivare alla vaccinazione il prima possibile”.

L’intervista integrale:

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