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Gaia e Diego alla conquista del Gran Sasso: otto scarponi e bambini a prova di montagna

6 ottobre 2023 | 04:33
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Gaia e Diego alla conquista del Gran Sasso: otto scarponi e bambini a prova di montagna

Montagna e bambini, un binomio possibile? Sì per Gaia, 9 anni, e Diego, 6 anni, che sono già saliti sulle cime più alte del Gran Sasso accompagnati da mamma e papà. Sono gli “Otto Scarponi”. Mamma Valentina: “È più semplice tenere i piccoli davanti a un tablet, ma a noi piace fargli conoscere il mondo”

Gaia e Diego hanno 9 e 6 anni ed hanno già raggiunto le più alte cime d’Abruzzo. L’amore per la montagna, trasmesso da mamma Valentina e papà Fernando, è nato insieme a loro: così, passo dopo passo, iniziando dal Duca degli Abruzzi – “come tutti i bambini aquilani” – sono arrivati in vetta al Corno Grande e chissà quante scalate hanno ancora in serbo.
Le loro avventure vengono raccontate sulla pagina social “Otto scarponi”: cioè i due fratellini accompagnati dalle guide sapienti di mamma e papà.

Una delle loro ultime scalate è datata 9 settembre, quando partiti dalla Madonnina a Prati di Tivo e saliti con la funivia, “abbiamo percorso il sentiero fino alla Sella dei due Corni e siamo scesi lungo la via Normale per raggiungere il Corno Piccolo. Una via abbastanza dura, rocciosa, con molto dislivello e passaggi di primo e secondo grado – anche esposti – fino ad arrivare in cima alla Croce, a quota 2655 metri.
Faticoso senz’altro, ma Gaia e Diego sono allenati da anni di esperienze: nonostante di anni, tra tutti e due, ne facciano appena 15.
A raccontarci le avventure dei due bambini aquilani – che da qualche tempo vivono nelle Marche – è mamma Valentina Catitti, amante della montagna. Lei, insieme a suo marito Fernando Mattei, ha deciso di portare i suoi bambini in alta quota fin da quando erano piccolini. “Le prime volte li abbiamo portati nel marsupio”.

otto scarponi

Dal marsupio alla ferrata il passo non può certamente essere stato breve, né semplice. Il segreto è la tenacia.
“Abbiamo proceduto a piccoli step – evidenzia Valentina ascoltata dalla nostra redazione – Dopo i primi viaggi ‘in marsupio’, una volta che hanno iniziato a camminare abbiamo incominciato ad alzare sempre più l’asticella. Entrambi sono partiti dal Duca degli Abruzzi, questa la prima cima fatta per intero, proprio come tutti i bambini dell’Aquila. La loro esperienza, com’è normale che sia, è aumentata gradualmente. Pian piano sono diventati entrambi più consapevoli, anche più esperti nel tenere l’equilibrio. Queste esperienze mi hanno fatto capire che i bambini vanno spronati. Pensare di fare una passeggiata, soprattutto se in montagna, magari può portarli ad un rifiuto iniziale o a qualche lamento nel corso della camminata. Ciò perché spesso i bambini hanno bisogno di sentirsi coccolati, quindi tendono a dire di sentirsi stanchi. Tuttavia, credo che se in questi casi il genitore saprà spronare i piccoli, loro sapranno stupirci ogni giorno di più. C’è stato bisogno di una fase di ‘assestamento’, ma ora basta dirgli che ci sono le rocce da scalare e si illuminano”, aggiunge.

Gaia e Diego

In questi anni, Gaia e Diego hanno raggiunto quasi tutte le cime più alte del Gran Sasso, “ad oggi manca il Monte Corvo“, sottolinea Valentina.
“Ora sono molto allenati. Quest’estate, ad esempio, hanno fatto anche la ferrata.Il piccolo, Diego, aveva 4 anni quando è salito dalla Normale per il Corno Grande, mentre Gaia ne aveva 6. Come dicevo, frequentano la montagna da quando sono nati, ma sempre in maniera estremamente scrupolosa”.
Due le parole d’ordine: sicurezza e organizzazione. Non si può sottovalutare alcun rischio, quindi è importante partire preparati.
Come spiega Valentina, “Controlliamo per prima cosa le previsioni meteo, dai giorni precedenti fino al mattino stesso.Poi partiamo la mattina presto: in genere, alle 7/7:30 siamo già sul sentiero. Naturalmente, è fondamentale indossare abbigliamento adatto e portare con sé tutto ciò che potrebbe servire in casi di cambiamento repentino del meteo. È importantissimo indossare le scarpe adatte: sembra scontato, ma occorre ribadire che le scarpe da tennis non sono affatto adatte.Ci vogliono sempre dovuto timore e grande rispetto verso la montagna“. 

Inoltre, Ci vuole molta forza di volontà da parte dei genitori: è più semplice tenere i bambini davanti a un tablet o a un cellulare. Stare dietro ai piccoli, invece, é indubbiamente faticoso. Bisogna spronarli costantemente ed accompagnarli passo passo, facendo sempre la massima attenzione ad essere pronti a qualsiasi evenienza. Ma alla fine si viene ripagati, perché arrivare in cima tutti e 4 insieme è un’esperienza spettacolare, difficile da descrivere. Ricordo quando siamo saliti sul Corno Grande di avere incontrato alcune persone lungo la strada che spronavano mio figlio: è stato impagabile. Tra l’altro, arrivati in cima alla croce i miei bambini hanno ricevuto un applauso e loro ricordano con emozione quel momento ancora oggi“.
Emozioni, quindi, che Valentina e Fernando hanno scelto di raccontare sulla pagina Otto Scarponi.
“Per scelta, abbiamo deciso di sfruttare un giorno a settimana, o comunque il tempo che riusciamo a ritagliarci, da dedicare alla montagna o a visite ed escursioni anche nei piccoli borghi. Ogni piccola o grande avventura ci aiuta a far conoscere ai nostri bambini il mondo in cui viviamo. E la pagina aperta sia su Facebook che su Instagram vuole essere uno stimolo verso tutte quelle famiglie che si sentono frenate nel vivere esperienze simili con i loro bambini piccoli. L’importante è procedere sempre con sicurezza, ma bastano attenzione e buona volontà, oltre alla giusta dose di pazienza e passione. Così si cresce insieme”. Buone cime!

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