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GSA ospita VajontS 23, un racconto di acqua e futuro verso pratiche di prevenzione civile

Lunedì 9 ottobre presso la Sala convegni della GSA l'evento VajontS 23. Il progetto che coinvolge 150 teatri italiani in contemporanea.

L’AQUILA – Lunedì 9 ottobre presso la Sala convegni della GSA Gran Sasso Acqua spa l’evento VajontS 23. La Compagnia della Contessa, in contemporanea con 150 teatri italiani, porta in scena “100mila campi di calcio per un uovo alla coque, un racconto di acqua e futuro verso pratiche di prevenzione civile”.

Nel 60° anniversario della tragedia del Vajont, la Gran Sasso Acqua ospita l’evento curato dalla Compagnia della Contessa per il progetto di Marco Paolini Vajonts23, con 150 teatri italiani che si esibiranno in contemporanea. Titolo della rappresentazione “100mila campi di calcio per un uovo alla coque, un racconto di acqua e futuro verso pratiche di prevenzione civile”. Oggi la presentazione alla presenza del presidente GSA, l’avvocato Alessandro Piccini, insieme a una rappresentanza della Compagnia della Contessa formata da Errico Centofanti, Iaia Centofanti e Fabrizio Pompei.
“Il processo per la tragedia del Vajont – ha sottolineato in conferenza stampa l’avvocato Piccinini – si è svolto a L’Aquila e in qualche modo ha segnato la mia vita professionale. Sentendo un’arringa nell’ambito di quel processo mi appassionai talmente tanto che mi avvicinai a un mondo che allora per me era lontanissimo”.
Per quanto riguarda invece l’evento previsto per lunedì 9 ottobre alle 21 presso la Sala convegni della GSA Gran Sasso Acqua spa, Piccinini ha dichiarato: “Vogliamo unirci a questo messaggio corale, perché mai più debbano accadere tragedie immani come quella del Vajont. Credo che attraverso la musica e il teatro sia possibile raggiungere il cuore delle persone e sono convinto che veicolare cultura civica nell’azienda che gestisce il sistema idrico sia una contaminazione necessaria per coltivare prevenzione, sostenibilità e futuro”.

“Noi abbiamo costruito lo spettacolo – ha aggiunto Errico Centofanti – come un tema che ci riguarda, a partire dalla tutela delle risorse idriche e ambientali in generale e lo svolgimento del processo a L’Aquila, ma anche per le molte similitudini con il terremoto 2009. Rievocare una tragedia, però non è sufficiente; certo occorre onorare la memoria dei morti, ma bisogna trarre anche un insegnamento per il futuro. Ed è importante che l’evento venga ospitato in quella che è la Casa dell’Acqua“.

Si tratta di una creazione collettiva di Rita Alloggia (soprano) – Errico CentofantiIaia CentofantiAlessandro CoccoliAlberto D’AmicoMaria Di Giulio (arpa) – Tiziana GioiaClaudio MarchioneIlaria MicariFabrizio PompeiGiulio Votta.

gsa vajontS 23

VajontS 23 all’Aquila: Trent’anni fa il racconto del Vajont era la voce di Marco Paolini. Nel sessantesimo anniversario del disastro del Vajont, che costò la vita a 2000 persone, quella voce, diventa un racconto corale che coinvolge in contemporanea oltre 150 teatri in Italia e in Europa. Un racconto che, con un punto di vista aggiornato, non è più solo memoria e denuncia sociale, ma diventa un grido di dolore per il nostro rapporto predatorio con la natura. Il comitato promotore di Fabbrica del Mondo e la Fondazione Vajont hanno chiamato a raccolta tutto il teatro italiano. L’obiettivo è un’azione corale di teatro civile che si misuri con la sfida della crisi climatica. L’acqua e la tragedia del Vajont diventano un punto di partenza per arrivare a “pratiche di prevenzione civile”. Ciascuno deve e può fare la propria parte per la conservazione di quella grande cattedrale che è il nostro Pianeta. “Noi non siamo scienziati, né ingegneri, né giudici” dice Marco Paolini. “Non raccontiamo per giudicare, ma perché sappiamo che il racconto attiva l’algoritmo più potente della nostra specie: i sentimenti, le emozioni. Le emozioni sono leve che lasciano segni durevoli, avvicinano chi è lontano, sono la colla di un corpo sociale, e ora ci servono per affrontare quel che ci aspetta. E allora accanto alla Protezione Civile, ci serve una Prevenzione Civile. Un evento corale può dare sentimento alla ragione e alla saggezza di scegliere gli interventi da fare in base a un principio di tutela della vita, della salute, del bene comune, di riduzione del rischio”.
Il 9 Ottobre 2023, teatri stabili, compagnie di teatro di ricerca, musicisti, danzatori, etc. si riuniscono nei posti più diversi: dai teatri ai luoghi non specificamente deputati al teatro, come scuole, centrali dell’acqua, etc., per realizzare ciascuno un personale allestimento di VajontS 23, sulla base delle peculiarità del proprio territorio. Poi, tutti si fermano alle 22:39, l’ora in cui la montagna franò nella diga. La Compagnia della Contessa aderisce e partecipa a questa iniziativa con lo spettacolo: 100.000 campi da calcio per 1 uovo alla coque, un racconto di acqua e futuro verso Pratiche di Prevenzione Civile, per dare sentimento alla tutela e alla gestione delle acque come bene primario strategico per il nostro Paese. Perciò, il luogo scelto per la nostra iniziativa è più che simbolico: la Sala Convegni di Gran Sasso Acqua spa, società a gestione pubblica che gestisce le risorse idriche del nostro territorio. Inoltre, la nostra città ha un legame strettamente collegato al disastro del Vajont, perché il processo che ne derivò venne trasferito da Belluno alla Corte d’Assise dell’Aquila. Proprio questo è il tema intorno al quale verte il nostro spettacolo, con inevitabili parallelismi rispetto al terremoto che ha colpito la nostra città nel 2009. A dare voce al nostro racconto – spiegano dalla compagnia – sono otto artisti, tra attori e musicisti, chiamati a ripercorrere i fatti di quel 9 Ottobre 1963 con l’intento di mostrare come la memoria del passato debba servirci per non ripetere gli errori del passato e, sopra tutto, per disegnare al meglio il presente e il futuro. Perché il titolo del nostro spettacolo? Quella di 100.000 campi da calcio equivale alla superficie in cui si potrebbero parcheggiare tutti i ribaltabili necessari per contenere la montagna franata dentro il lago artificiale del Vajont. Il tempo del bollore necessario per fare 1 uovo alla coque equivale alla fulminea durata di quel disastro.

Gran Sasso Acqua in sintesi: Gran Sasso Acqua Spa gestisce il Servizio Idrico Integrato ex Dlgs 152/2006 in 32 comuni all’interno dell’Ambito Territoriale Ottimale n. 1 Aquilano costituito dalla porzione settentrionale della provincia dell’Aquila. Nell’ambito di questo servizio, Gran Sasso Acqua Spa costruisce e conserva, tra le altre infrastrutture: 2476 km di rete idrica – 980 km di rete fognaria – 44 impianti di depurazione. L’azienda è titolare di un affidamento diretto “in house providing”, in forza della deliberazione del Commissario Unico Straordinario dell’Ente d’Ambito Aquilano n. 12 del 23.12.2013 ai sensi del Dlgs 152/2006 e delle Leggi della Regione Abruzzo n. 2/1997 e n. 9/2011. Riprendendo le parole della storia dei primi dieci anni, si può tranquillamente dire che l’azienda è dotata di una forma organizzativa incentrata sulle persone che non ha mai assunto la scomoda forma di un drammatico “letto di Procuste” e che si auspica invece possa essere costantemente interpretata con elasticità e intelligenza, tempismo e tolleranza, all’interno delle sempre multiformi condizioni particolari che la realtà propina e ci costringe a gestire. Ne risulta un quadro superiore al valore della cornice, in un panorama di persone che remano tutte nella stessa direzione senza credere, parafrasando Ennio Flaiano, di recitare ognuno la parte principale. Con la “diligenza latina del buon padre di famiglia”, Gran Sasso Acqua Spa ha portato avanti un programma sobrio, asciutto e concreto senza mai “prendere impegni superiori alle proprie debolezze” (di nuovo, Flaiano docet). Le infrastrutture che gestisce e costruisce sono quasi tutte sottoterra, umili e discrete, perché, come dice un famoso filosofo dei nostri giorni, “la differenza tra grandezza e arroganza sta in ciò che uno fa quando nessuno lo guarda” (cfr. Nicholas Nassim Taleb).
Compagnia della Contessa: Siamo la Compagnia della Contessa, un gruppo attivo all’Aquila dal 2016 che ricerca e lavora nel mondo dello spettacolo, specialmente teatrale. Ne fanno parte giovani professionisti guidati da Fabrizio Pompei, regista e docente di Storia dello Spettacolo nell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nostro principale ambito operativo è la ricerca e sperimentazione nel campo della produzione di spettacoli basati sulla contaminazione tra buone pratiche attoriali e altri universi espressivi: musica, danza, video, etc. Aderiamo e partecipiamo al progetto VajontS 23 perché condividiamo le motivazioni ispiratrici di Marco Paolini, di Fabbrica del Mondo, di Jole Film e della Fondazione Vajont, con particolare attenzione alla necessità che la memoria del passato costituisca un operante riferimento verso un futuro basato sul rispetto della dignità d’ogni persona umana e sulla salvaguardia del patrimonio idrico e della natura in generale.
I nostri spettacoli dal 2016: Summertime, L’Ingegner Gadda alla scoperta dell’Aquila, La Traviata: quella di Dumas e quella di Verdi, L’Elefante di Raffaello, La Notte del Gran Rifiuto, Colomba o “a piacer vostro”, Parlamento de Ruzante che iera vegnú de Campo, Casta Aida, Il sogno di Pisolino, Caffè Strega, Cento&Una Gina, 100.000 campi da calcio per 1 uovo alla coque.
Prossimamente: Questa sera si provano i Giganti, Il piccolo Ettore in Abruzzo, Una Marziana a Osimo!, Paolina.

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