Abruzzesi nel mondo e rapporti di gemellaggio

L’Abruzzo e Malta, i rapporti storici passano da Celano

C'è anche Malta tra i paesi scelti storicamente dagli italiani che hanno lasciato il Belpaese: la storia dei rapporti storici tra i due Paesi europei si intreccia con Celano

I rapporti storici tra l’Abruzzo e Malta passano per la Città di Celano, nell’antica terra marsa

Tra i Paesi di presenza degli abruzzesi, Malta forse rappresenta quello che pochi si aspettano di fronte alla vera e propria “Diaspora” imponente registrata verso gli Stati Uniti o il Canada, fino alle lontane terre sudamericane ed australiane. La piccola isola, in mezzo al Mar Mediterraneo, è sempre stata una terra di transito e di approdo, ma spesso di confino, visto il suo isolamento nei grandi flussi migratori, dall’Africa verso l’Europa fino ad oggi, di cui ne rappresenta un avamposto, a sud del continente. Cosi lì, nei giorni scorsi, si è conclusa la visita di una delegazione della Città di Celano (AQ), rappresentata dal Presidente del suo Consiglio Comunale, Silvia Morelli, accompagnata dal Presidente dell’Associazione culturale “Osvaldo Costanzi”, Ilio Nino Morgante, il vice sindaco Ezio Ciciotti ed altri membri, per suggellare il solenne “Patto di Amicizia” con la cittadina maltese di Zejtun, guidata dalla sindaca M.Doris Abela.

Un incontro di alto livello tra le due delegazioni, ricevute anche dal Presidente della Repubblica di Malta, On. George Vella, per rinsaldare i rapporti storici tra le due città, che dal passato arrivano fino al tempo presente, con il comune progetto europeo dell’Associazione celanese su: “Uomini e Popoli tra guerre e pace”. Il passato illustre della comunità celanese, ancora una volta da rievocare, già sede di una fiorente Contea dal 9^ secolo che poi fu assediata dall’esercito di Federico II nel 1221 e fu praticamente distrutta da esso, deportando i suoi abitanti nel Sud Italia, tra Calabria e Sicilia ed anche a Malta. Questo esilio durò fino al 1227, quando per intercessione di Papa Onorio III, essi poterono tornare. Proprio nella celebrazione federiciana degli 800 anni da quei tragici avvenimenti la Città ha donato ai colleghi maltesi la moneta coniata per l’occasione, con l’intento di rafforzare così i legami tra le due comunità, gemellate dal 2007. Una vicinanza che non è risultata solo istituzionale, ma altresì culturale, artistica e di solidarietà tra tutto il mondo del volontariato, a partire dall’Associazione locale “Beland A.Aquilina”, che investe lo stesso ambito religioso cristiano, testimoniato dalla venerazione di Tommaso da Celano, con un suo dipinto presente nella Chiesa di Saint Paul. Poi, dal sacro al profano, ricordando anche gli interscambi più recenti tra l’Abruzzo e Malta, favoriti dalla comune appartenenza all’Unione Europea ed al suo Parlamento (la cui Presidente è la maltese Roberta Metsola), con voli diretti verso la capitale La Valletta.

Così il turismo ha favorito anche l’arrivo di molti abruzzesi, inseritisi in un sistema anglosassone, meno burocratico e rigido di quello italiano.
E così la storia di Gianluca De Bartolomeis, originario di Sant’Omero (Te), il quale – per amore della sua Rose Marie – ha aperto a Gzira un piccolo ristorante tipicamente abruzzese. Quasi un ambasciatore della nostra cucina, sia di “mare che di terra” ricorda, capace di proporre tutti i nostri piatti regionali, dal rinomato pesce della costa ai prodotti dell’entroterra: dall’aglio rosso e dai confetti di Sulmona alle patate e carote della Piana del Fucino, affiancati a quelli isolani, come i famosi pastizzi di ricotta. Come anche “i progetti come ‘Share Traces’, tesi a valorizzare l’artigianato artistico abruzzese e maltese, già avviati per testimoniare le eccellenze nell’arte orafa e dalla ceramica, al ferro battuto ed alla lavorazione del vetro, del legno e della lana”. Peraltro le tracce lasciate dagli abruzzesi sono così radicate che la stessa Associazione degli Abruzzesi Trentino-Alto Adige, presieduta da Sergio Paolo Sciullo della Rocca, visitando Malta ha ricordato tre grandi religiosi d’origine della nostra Regione, che sono stati protagonisti della storia locale, come l’Arcivescovo Davide Coccopalmieri ed il vicario vescovile Benedetto Eliseo Coccopalmieri, nativi di Pescocostanzo (AQ), insieme al Cardinale Federico Tedeschini, nato nel reatino-aquilano, nella terra di un ordine glorioso come i Cavalieri di Malta.

Gli stessi che accolsero il fuggiasco Michelangelo Merisi, detto “il Caravaggio”, nel 1607, per due anni, che qui lasciò i suoi dipinti più intensi come la Decapitazione di San Giovanni Battista, il San Girolamo, l’Amorino Dormiente e lo stesso ritratto di Alof De Wignacourt, il Gran Maestro dell’Ordine, che però lo fece arrestare, imprigionare e poi espellere, costringendo il geniale ma inquieto artista a fuggire di nuovo verso la Sicilia. Poi, con il rientro in patria andò incontro al suo tragico destino, lasciandoci però degli autentici capolavori assoluti, che ancora oggi incantano il mondo.

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