Sicurezza e nuove misure

Risse in centro a L’Aquila, presto nuove misure sui minori non accompagnati

L'ennesima rissa in centro accende la luce sul problema relativo alla gestione dei minori non accompagnati, ospiti delle case famiglia in città. Tursini e Scimia: "Valutiamo misure idonee e urgenti sui minori non accompagnati".

L’ennesima rissa in centro con protagonisti alcuni minori stranieri accende la luce sul problema relativo alla gestione dei minori non accompagnati ospiti della case famiglia in città. Tursini e Scimia: “Valutiamo misure idonee e urgenti sui minori non accompagnati”.

L’AQUILA – “La delicata situazione che da qualche tempo si sta generando in centro storico in tema di sicurezza ci spinge a valutare misure idonee e sempre più urgenti riguardo i minori non accompagnati che sono ospitati nelle case famiglia della città”. Così l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune dell’Aquila Manuela Tursini che spiega: “Il problema è molto ampio, comprende la sicurezza, il controllo del territorio e richiede il rafforzamento di strumenti normativi adeguati. Abbiamo il proposito di farci promotori di una Legge Regionale per la regolamentazione dell’accreditamento delle case-famiglia in Abruzzo da presentare all’Assessore Regionale al Sociale Pietro Quaresimale. Nel frattempo, l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune dell’Aquila ha alzato gli standard di accreditamento delle strutture disponibili ad ospitare i minori non accompagnati – aggiunge Tursini – Abbiamo anche attuato Progetti di educazione di strada, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili, che hanno preso il via quest’anno e che saranno portati avanti nei prossimi tre anni”.

L’Assessore pone infine l’accento sull’attenzione da rivolgere ai minori: “È iniziata inoltre un’interlocuzione con il Comando dei Carabinieri dell’Aquila con il proposito di stilare un protocollo d’intesa tra l’Assessorato alle Politiche Sociali, le forze dell’ordine e gli enti eventualmente interessati, per coinvolgere i minori non accompagnati in attività di vario genere, sportive nonché di formazione al lavoro” conclude Tursini.

Sul tema si è espressa anche Leonardo Scimia: “Alla luce degli ultimi fenomeni di violenza di cui si sono resi nuovamente responsabili appartenenti alle comunità straniere presenti in città, in particolare minori non accompagnati, si rende indispensabile una verifica approfondita sulle case famiglia accreditate e sui centri di permanenza dei migranti per verificare la compatibilità della loro presenza con la pacifica e civile convivenza reclamata dalla comunità locale. Speriamo che già dal Comitato di ordine e sicurezza pubblico convocato per domani dal Prefetto emergano delle misure volte a limitare questa escalation che rischia di disperdere quanto di buono si sta facendo da quando il centrodestra amministra L’Aquila. Il potenziamento della rete della videosorveglianza con un investimento ingente di 4 milioni di euro, le nuove norme sul Daspo urbano, il rafforzamento dell’organico della polizia municipale, le attività di prevenzione sulle devianza giovanili sono importanti, ma c’è la necessità che anche la giustizia stringa le sue maglie su chi pensa di poter delinquere impunemente, tanto nel centro storico quanto in periferia”.

“Plaudiamo naturalmente al lavoro delle forze dell’ordine, spesso costrette a lavorare in carenza di organico, ma c’è la necessità di incrementare controlli e repressione dei reati per continuare a fare dell’Aquila una delle città più sicure d’Italia, così come riferiscono studi e statistiche autorevoli. È per questo che ho chiesto al presidente della III commissione Affari sociali, nella persona di Fabio Frullo, di convocare i responsabili delle case famigla accreditate, per fare un punto della situazione e capire come sia possibile che vi sia un quantitativo così importante di giovani ospiti che si rendono responsabili di reati così odiosi nei confronti di cittadini che chiedono solo di poter frequentare, senza problemi, gli spazi pubblici riconsegnati alla comunità, grazie a un’accurata opera di ricostruzione e di rivitalizzazione economica e sociale”.

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