Sicurezza, vertice in Prefettura dopo le risse: formazione e percorsi per i minori in case famiglia

Sicurezza pubblica L’Aquila, riunione in Prefettura del Comitato provinciale dopo l’ultima rissa: proposta potenziamento interventi e percorsi educativi per la legalità per i minori accolti nelle case famiglia.
Prevenzione, educazione alla legalità, percorsi di formazione nei confronti dei minori accolti nei centri di accoglienza del territorio: questo è quanto emerso dalla riunione svolta in Prefettura del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto, per la disamina, tra l’altro, della cornice generale di sicurezza nella città capoluogo. La riunione si è resa urgente soprattutto dopo gli ultimi due episodi: la rissa di sabato scorso e l’arresto, sempre nella stessa giornata, di due minorenni di nazionalità tunisina, accusati di aver picchiato e rapinato il titolare di un kebab a L’Aquila e trovati con un panetto di hashish.
La riunione in Prefettura segue quanto già evidenziato nella giornata di ieri dall’assessore alle Politiche Sociali del Comune dell’Aquila, Manuela Tursini, che aveva diffuso l’idea – tramite un comunicato stampa – di valutare nuovi percorsi per le case famiglia, alzando così gli standard di accreditamento delle strutture disponibili ad ospitare minori non accompagnati, insieme alla proposta di proseguire con i Progetti di educazione di strada in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili che hanno preso il via già da quest’anno e che saranno portati avanti nei prossimi tre anni.
All’incontro in Prefettura hanno partecipato il Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, accompagnato dagli Assessori Laura Cucchiarella, Fabrizio Taranta e Manuela Tursini, il Presidente dell’Amministrazione provinciale, il Questore e i Comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Il Prefetto, raccogliendo in questo la condivisione valutativa del Sindaco dell’Aquila e dei vertici territoriali delle Forze dell’ordine, ha sottolineato che una risposta efficace all’esigenza di sicurezza della comunità debba essere integrata e multifattoriale e non possa prescindere da un potenziamento mirato anche degli interventi di prevenzione e di educazione alla legalità, in considerazione della rilevata giovane età di chi risulta coinvolto nei fatti di rissa e di violenza.
Nel solco di un’interlocuzione già aperta con gli Uffici giudiziari minorili competenti, infatti, la Prefettura ha già valutato l’avvio di percorsi condivisi di formazione nei confronti di minori in accoglienza presso le case – famiglia. E’ stata sentita, tra l’altro, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, che risulta aver interessato l’Amministrazione regionale per la definizione di un regolamento sui parametri applicabili all’accoglienza dei minori nei centri dedicati, soggetti all’attività di verifica e di controllo.