L'intervista

Il tumore al seno colpisce 9 donne su 100, l’importanza della prevenzione per una diagnosi precoce

In Italia 9 donne su 100 vengono colpite dal tumore al seno. Nel mese della prevenzione rilanciamo l'importanza di fare periodici controlli e screening. Laura Pizzorno: "Una diagnosi precoce è fondamentale"

In Italia, secondo gli ultimi dati, sono 9 su 100 le donne colpite dal tumore al seno.
A ottobre, mese della prevenzione, rilanciamo l’importanza di fare periodici controlli, esami e screening perché “una diagnosi precoce è assolutamente fondamentale”. L’intervista al chirurgo – senologo Laura Pizzorno.

Il primo strumento contro la lotta al tumore al seno è e resta la diagnosi precoce, importantissima per avere un “buon successo delle cure”, spiega alla redazione del Capoluogo la dottoressa Laura Pizzorno, specialista in Chirurgia generale, in servizio presso l’Unità operativa di Chirurgia senologica all’Ospedale San Salvatore dell’Aquila. “Se si arriva presto alla diagnosi, naturalmente, le cure sono molto meno impegnative per la paziente. Proprio per questo – aggiunge la dottoressa – ribadiamo sempre l’importanza della prevenzione, attraverso screening e controlli che permettano di ottenere diagnosi precoci”.
Al quadro attuale, va aggiunta, inevitabilmente, la parentesi Covid19: una fase complicata che ha comportato un “allontanamento dei pazienti dalla prevenzione, sia per problemi logistici, in quanto noi stessi medici non abbiamo saputo offrire gli stessi livelli di sempre, sia a causa del terrore che c’era nei confronti degli ospedali, visti come lazzaretti. Per queste ragioni c’è stato un generale rallentamento nelle attività di prevenzione. Ed oggi ne stiamo vedendo le conseguenze, con aumento della scoperta di carcinomi, diversi anche in stato avanzato”.
Una tendenza, tuttavia, che si sta invertendo da circa 8 mesi a questa parte, un periodo in cui “stiamo riuscendo , nuovamente, a riappropriarci delle tempistiche necessarie per avere buoni risultati di diagnosi precoce”, evidenzia Laura Pizzorno.

L’incidenza è importante, per questo si ribadisce l’importanza di effettuare i controlli, in base alle tempistiche consigliate dall’Azienda sanitaria.
Lo screening va fatto soprattutto nella fascia d’età che va dai 50 ai 69 anni: “è la stessa Asl a inviare la lettera di invito alla mammografia. Un esame che va incentivato. – evidenzia Pizzorno – A L’Aquila, ad esempio, abbiamo un tasso di risposta abbastanza alto. Noi consigliamo di fare più controlli a chi presenta una situazione di familiarità con il tumore alla mammella. Tra l’altro, oggi si ha anche la possibilità di fare il test BRCA per ricercare eventuali mutazioni genetiche”.
I tempi consigliati per gli esami, invece, sono i seguenti: una mammografia ogni due anni al di sopra dei 40/45 anni, in base alla struttura del seno. “Se il seno è adiposo è preferibile effettuare proprio la mammografia, mentre se si ha un seno ghiandolare, quindi ancora giovane, è consigliabile fare l’ecografia, che – in generale – andrebbe fatta almeno una volta l’anno.
Perché dieci minuti possono valere una vita.

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