La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 9 ottobre: San Dionigi.
Il 9 ottobre si ricorda San Dionigi. San Dionigi, in francese Denis de Paris, è citato in vari documenti datati intorno al V-VI secolo, come la Vita di Santa Genoveffa, in cui si narra che Santa intorno al 475 costruì a Parigi la chiesa di San Dionigi o come la Historia Francorum, in cui San Gregorio di Tours racconta di Dionigi e della sua morte. In questi autori mancano notizie circa il prete Rustico e il diacono Eleuterio, compagni di apostolato e martirio del Santo, citati per la prima volta nel Martirologio Geronimiano nel VI – VII secolo. Dalla prima passio latina, redatta nell’VIII secolo, si apprende che San Dionigi giunse in Gallia nel III secolo, mandato da Papa Fabiano insieme agli altri due compagni ad evangelizzare quei luoghi, divenendo primo vescovo di Parigi – allora chiamata Lutezia – e martire nel 270. A lungo, complici le leggende popolari, è stato identificato con Dionigi l’Aeropagita, convertito da San Paolo, cosa che ha contribuito a creare una ricca iconografia che lo vede raffigurato prevalentemente da solo, in vesti episcopali, con il capo mozzato tra le mani. Dopo l’VIII secolo, accanto a lui compaiono Eleuterio e Rustico. La vasta produzione artistica che lo riguarda testimonia la diffusione del culto prima a Parigi e in tutta la Francia, poi nelle Colonie: rappresenta il processo davanti al governatore Sisinnio, il supplizio della graticola con le fiamme, la santa Comunione ricevuta da Gesù Cristo mentre era in carcere e il martirio mediante decapitazione o rottura del cranio, avvenuto secondo la tradizione a Montmartre, appunto Monte del Martirio. Infine, Dionigi è ritratto in cammino da lì al luogo della sepoltura, con la testa portata personalmente tra le mani, lungo una via che fu poi detta Rue des Martyrs, consegnandola da ultimo a una nobile romana, Catulla, la cui famiglia era proprietaria di quel territorio.
Curiosità: resta il mistero del silenzio per tre secoli sulle figure di Eleuterio e Rustico. Se alcuni studiosi concordano che nel nominare una chiesa si sia soliti citare solo il titolare principale, altri avanzano l’ipotesi che il nome Dionigi derivi dal dio Dionisius. E Dioniso, fra gli altri epiteti con cui viene citato, ha anche Eleutherius cioè Libero; inoltre, era una divinità che simboleggiava la natura, un nume rustico, da cui Rusticus. In tal caso, quindi, si potrebbe supporre che Eleuterio e Rustico non fossero compagni, ma aggettivi riferiti a Dionigi, cosa che spiegherebbe il silenzio così lungo sugli altri due martiri.
