Vajont 1963 L’Aquila 2009: “Ricordare non basta”

L’AQUILA – Presso l’auditorium GSA, la Compagnia della Contessa partecipa a VajontS 23, il progetto di Marco Paolini sulla tragedia del Vajont declinato in chiave locale.

Si è svolto ieri sera nell’auditorium della Gran Sasso Acqua l’evento curato dalla Compagnia della Contessa per il progetto di Marco Paolini VajontS 23, con oltre 200 teatri italiani che si sono esibiti in contemporanea in “100mila campi di calcio per un uovo alla coque, un racconto di acqua e futuro verso pratiche di prevenzione civile”. I saluti istituzionali sono stati affidati al presidente GSA, l’avvocato Alessandro Piccinini, mentre Errico Centofanti ha introdotto il tema della serata, davanti al nutrito pubblico dell’auditorium.

Dal processo a L’Aquila per il disastro del Vajont al terremoto 2009, tanti i punti di contatto tra due eventi che hanno segnato le storie delle rispettive comunità: “Se commemorare le vittime è doveroso, – ha sottolineato Centofanti – ricordare non basta. Occorre che dal ricordo di questi eventi nascano le doverose consapevolezze per fare in modo che tragedie come quella del Vajont e del terremoto dell’Aquila non accadano più”. Perché se è vero che in un primo momento sono state definite “catastrofi naturali”, i processi hanno puoi definito in maniera inequivocabile il ruolo “umano” nella tragedia.
A portare in scena la “versione aquilana” di “100mila campi di calcio per un uovo alla coque, un racconto di acqua e futuro verso pratiche di prevenzione civile”, la Compagnia della Contessa, con una creazione collettiva di Rita Alloggia (soprano), Errico Centofanti,Iaia Centofanti,Alessandro Coccoli,Alberto D’Amico,Maria Di Giulio (arpa), Tiziana Gioia,Claudio Marchione,Ilaria Micari,Fabrizio Pompei,Giulio Votta.
L’evento è stato registrato e farà parte della “banca dati” di VajontS23.

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