Ponte di Molina Aterno, iniziano le operazioni di rimozione: 100 quintali di materiale da smontare e trasportare

Iniziano le operazioni di rimozione del Ponte di Molina Aterno: dovrà essere imbracato, rimosso e trasportato per intero
Iniziano le operazioni di rimozione del Ponte di Molina Aterno – conosciuto in zona come “ponte agli occhiali” – gravemente danneggiato a seguito della piena del fiume Aterno dello scorso 18 gennaio.
In quell’occasione i detriti trasportati dalla furia dell’acqua lungo il corso del fiume, gonfiatosi per la grande quantità di pioggia caduta in quei giorni, andarono ad impattare contro la struttura di questo ponte, costruito nel secondo dopoguerra. Il pilastro centrale si ruppe e, ad oggi, il ponte resta in piedi per via di un grosso tronco incastratosi sotto alla struttura. Una situazione pericolosa che ha reso necessaria da subito la chiusura della strada che collega il paese di Molina Aterno a Secinaro e conduce a diverse aree agricole, nonchè il sequestro dell’intera zona.
Le indagini sono in corso e il ponte, su richiesta della Procura che sta conducendo le indagini, dovrà essere rimosso per intero: ciò significa che 100 quintali di materiale dovranno essere staccati, issati con una maxi gru, che verrà costruita in loco, e depositati su un camion che ne consenta il trasporto. Questo ai fini di ricostruire responsabilità ed eventuali omissioni sia nella costruzione sia nella manutenzione della struttura nel corso degli anni.

“Oggi è arrivata l’impresa che si è aggiudicata i lavori per la rimozione del ponte” dice ai microfoni del Capoluogo il sindaco Luigi Fasciani. “Dovranno rimuoverlo per intero, utilizzando una gru di grosse dimensioni: la monteranno qui sul posto per poterlo imbracare, metterlo a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria che sta conducendo le indagini. Una volta effettuate, si potrà smaltire. Poi dovrà ricominciare la fase di ricostruzione: i fondi ci sono, dalla Provincia, ma i tempi di inutilizzo di questa area per noi sono purtroppo lunghi, fra rimozione e ricostruzione”.
L’intervista