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Tutti i Santi giorni, 18 ottobre: oggi è San Luca Evangelista

La rubrica "Tutti i Santi giorni" del 18 ottobre: San Luca Evangelista.

La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 18 ottobre: San Luca Evangelista.

Il 18 ottobre si ricorda San Luca Evangelista. San Luca nacque intorno all’anno 10 d.C. ed è l’autore dell’omonimo Vangelo e degli Atti degli Apostoli, nei quali riporta l’evoluzione e la storia delle prime comunità cristiane. Mai citato direttamente nei testi biblici, appare menzionato nelle Lettere di San Paolo ai Colossesi (Col 4,14), a Filemone (Fm 24,2) e a Timoteo (4,11), a conferma che fu fedele seguace di San Paolo e che lo accompagnò nel secondo e terzo viaggio. Secondo il cosiddetto Prologo antimarcionita a Marco, un testo del II secolo, Luca era nato ad Antiochia da famiglia siriaca, non ebrea, ed esercitava la professione di medico. In accordo con il suo status sociale è probabile che avesse una profonda formazione ellenista che ricorre anche nei testi da lui composti, redatti in un greco fluente ed elegante. Nulla si sa circa la sua conversione al cristianesimo: secondo il Canone muratoriano non conobbe direttamente Gesù ed è probabile che entrò in contatto con la florida comunità cristiana di Antiochia intorno agli anni 40, per poi unirsi a Paolo che vi giunse nel 44. Testi più tardi e leggendari lo identificano con uno dei settanta discepoli inviati in missione da Gesù (Lc 10,1), o con l’anonimo discepolo di Emmaus (Lc 24,13-35) o con Lucio di Cirene (At 13,1). Sempre stando al Prologo, l’Evangelista rimase celibe tutta la vita e non ebbe figli; morì a Tebe all’età di 84 anni e lì sarebbe stato sepolto. Secondo Gaudenzio di Brescia (IV secolo, PL XX,962) e Gregorio di Nazianzo invece fu martirizzato a Patrasso assieme all’apostolo Andrea. Nel De Viris Illustribus di San Girolamo, si legge che le ossa di San Luca furono trasportate a Costantinopoli e da lì a Padova, dove riposano nella basilica di Santa Giustina. A lui il Canone Muratoriano, Ireneo di Lione (Adversus Haereses 3, 1, 1) e il succitato Prologo antimarcionita attribuiscono la paternità del terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli, che ne costituisce una sorta di prosecuzione. Entrambe le opere, scritte probabilmente tra il 70-80 d.C., sono dedicate a un certo Teòfilo, forse un eminente cristiano, secondo l’uso degli scrittori classici che erano soliti dedicare le loro opere a personaggi illustri. Un’antica tradizione cristiana vuole che San Luca fu il primo iconografo e che dipinse quadri della Madonna, di Pietro e Paolo; molte sono le immagini bizantine a lui attribuite, tra cui l’icona della Madonna di Częstochowa, l’icona Theotokos di Vladimir, la Madonna Costantinopolitana di Padova e il dipinto con la Vergine, detta Salus populi romani, conservato nella Basilica di Santa Maria Maggiore, nella Cappella Paolina. La tradizione che vuole Luca pittore e iniziatore della tradizione artistica cristiana sorge nel contesto della controversia iconoclastica dell’VIII – IX secolo, quando fu necessario ricercare antiche tradizioni paleocristiane che avvalorassero l’idea di un’origine apostolica dell’uso delle effigi sacre. La più antica attestazione della leggenda è il Trattato sulle sante immagini di Andrea da Creta dell’VIII secolo, in cui l’autore si dichiara certo dell’accuratezza massima dei ritratti realizzati da San Luca.

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Dal punto di vista delle immagini San Luca Evangelista viene raffigurato principalmente tramite l’utilizzo di due iconografie: la prima lo rappresenta con accanto un libro o una penna, ritraendolo quindi come uno dei quattro Evangelisti. La seconda, invece, lo vuole nelle vesti di pittore in accordo con la tradizione che lo vede come primo iconografo, ma anche per la sua straordinaria abilità nel descrivere in maniera scrupolosa tutti i personaggi influenti nella vita di Gesù, abilità acquisita anche grazie alla sua professione medica di osservare la natura umana. Il suo attributo iconografico è sempre il un toro alato, la cui presenza accanto all’Evangelista ha diverse interpretazioni e tradizioni: secondo San Girolamo si deve al fatto che nel suo Vangelo introduce come primo personaggio Zaccaria, padre del Battista, che, essendo sacerdote del tempio, offriva sacrifici di tori. Altri invece legano l’emblema al suo Vangelo, incentrato sulla natura sacrificale della morte di Cristo, traslata poi nell’immagine del toro. San Luca è protettore di archivisti, artisti, pittori, scultori, medici, chirurghi, notai, indoratori, lavoratori del vetro, miniaturisti e scrittori.

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