Due anni senza Sofia, la piccola scomparsa a Rocca di Botte

Due anni fa la tragedia di Rocca di Botte che strappò ai suoi genitori la piccola Sofia, morta a soli 5 anni schiacciata dalla porta di calcio di un campetto comunale in disuso. Il ricordo della sua mamma.
Sono passati 2 anni dall’improvvisa e dolorosa scomparsa della piccola Sofia, la bimba di soli 5 anni travolta e uccisa da una porta di calcio di un campetto comunale in disuso a Rocca di Botte il 19 ottobre 2021.
Una tragedia che sconvolse e commosse non solo tutta la comunità di Rocca di Botte, dove la piccola Sofia era conosciuta e tanto amata, ma una regione intera. Due anni fa era domenica e la piccolina insieme alla mamma e al papà era venuta a Rocca di Botte per fare visita ai nonni. Doveva essere una domenica spensierata e infatti avevano deciso di andare a giocare fuori insieme al cagnolino da cui non si separava mai. La tragedia è avvenuta all’improvviso, mentre si trovava nel campetto comunale in disuso insieme ai genitori. Sofia stava giocando con il cagnolino quando è stata travolta e uccisa da una porta di calcetto. I soccorsi sono stati tempestivi, ma inutili.
Tragedia Rocca di Botte: le indagini chiuse con un’archiviazione
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Elisabetta Labanti, era per omicidio colposo. I Carabinieri della compagnia di Tagliacozzo, che hanno indagato sulla tragedia, avevano consegnato l’anno scorso una informativa alla Procura di Avezzano con una dettagliata relazione in cui c’era la ricostruzione della vicenda. L’avviso di conclusione delle indagini venne notificato esclusivamente al padre della piccola e non anche all’amministrazione comunale di Rocca di Botte, competente per la cura e la gestione del campetto, come si aspettava la difesa della famiglia, rappresentata dagli avvocati Davide Viola e Federico Bocchini, entrambi del foro di Roma. A seguito della conclusione delle indagini la difesa dei genitori di Sofia, anche grazie all’intervento dell’avvocato Barbara De Benedetti del Foro di Roma e della consulenza tecnica dell’ingegnere Petrocelli, ha riprodotto la ricostruzione del tragico sinistro; sulla scorta della nuova attività difensiva espletata, il nuovo pm, Luigi Sgambati, che ha sostituito la dottoressa Labanti, avanzava richiesta di archiviazione nei confronti del padre di Sofia, accolta poi dal gip Daria Lombardi la quale ha emesso il decreto di archiviazione.
Intanto Sofia non c’è più e il vuoto che ha lasciato nei suoi genitori, nei nonni, negli amichetti e compagni di scuola di Acilia, dove viveva con la famiglia, è ancora incolmabile.

Amore mio..sono già due anni.. Quante cose vorrei raccontarti,ma non posso,non so chi ha deciso questo per noi..
Mi manchi immensamente bambina mia…Mi dicono che dovrei reinventarmi un’altra vita, ma una vita dove tu non ci sei, io non la voglio. Continuo a pensarti costantemente, faccio cose “con te” e per te tutti i giorni. Ogni santo giorno è una lotta, una lotta che mi porterà pace solo quando ti rivedrò. In questi due anni sono cambiate tantissime cose: Ci siamo trovati a combattere, contro una cosa più grande di noi da soli…Sì da soli, infatti per questo, volevo ringraziare tutte quelle persone che ci hanno voltato le spalle, amici e parenti compresi, perché ho avuto la conferma che alcuni rapporti erano solo di forzatura o convenienza, in quanto ad oggi quelle persone non ci sono, non ci sono mai state in tutto quello che abbiamo passato e non sanno nulla, in parte però, perché alcune cose successe le sapevano e come. Però amore mio oggi non mi interessa nulla: L’unica promessa che posso farti, è che continuerò tutti i giorni per te e con te, perché sei la persona più importante che la vita potesse donarmi.. 24 mesi divise cielo – terra. TI AMO BIMBA MIA..MAMMA TUA PER SEMPRE!”.