Regione abruzzo

Agricoltura in crisi, rincari fino al 500% e crollo produzione vino: convocato consiglio regionale straordinario

Siccità record, alluvioni, la peronospora che ha distrutto vigneti anche in Abruzzo: per l' agricoltura è crisi nera

L’agricoltura sempre più in crisi, con i prezzi che salgono vertiginosamente e gli agricoltori sempre più in affanno, tra emergenze geopolitiche, climatiche e fitosanitarie. Il prossimo 31 ottobre convocata una seduta straordinaria del consiglio regionale d’Abruzzo per discutere del sostegno a uno dei comparti più importanti anche per l’economia abruzzese.

Sono scesi in piazza ieri, a Roma, migliaia di agricoltori per denunciare la profonda crisi nella quale è piombato, complice la spirale dell’inflazione, il settore agricolo. Rincari fino al 500% dal campo alla tavola: un dato che spiega bene l’andamento di un mercato ormai impazzito.

agricoltura cia

Agricoltura in crisi: i numeri

L’analisi di Cia è impietosa: ortofrutta in ginocchio, con un taglio del 40% della produzione dopo la siccità record del 2022, le gelate e soprattutto gli effetti delle alluvioni di maggio. Il vino Made in Italy ha perso in media il 12% quest’anno, a causa degli attacchi distruttivi di peronospora, perdendo il primato mondiale a favore della Francia. Anche la zootecnia è in sofferenza, con un 2023 inaugurato dal calo del 30% della produzione di carne bovina e continuato con il proliferare della peste suina, che rischia di distruggere un comparto da 11 miliardi. E mentre i listini dei cereali sono in caduta libera (-40%), il carrello della spesa si fa più pesante con l’inflazione, esplodendo il divario tra i prezzi pagati agli agricoltori e quelli sugli scaffali dei supermercati.

Oggi un produttore prende 35 centesimi per un chilo di grano duro, mentre un pacco di pasta costa 2,08 euro, con un aumento del 494% dal campo alla tavola. Stessa dinamica sul latte: all’allevatore vanno 52 centesimi al litro, ma il consumatore per comprarlo spende 1,80 euro (+246%). Vale anche su frutta e verdura: i pomodori passano da 1,13 euro al chilo all’origine a 3,73 euro al consumo (+230%); le mele da 50 centesimi a 2,43 euro al chilo (+386%); le pere da 1,64 a 3,55 euro al chilo (+116%); persino la zucca di Halloween, da 65 centesimi a 2,76 euro (+325%). Il risultato è un calo del 60% del reddito netto delle imprese agricole, che fanno sempre più fatica a coprire i costi di produzione in continua ascesa (+16mila euro nell’ultimo anno per azienda).

Agricoltura in crisi, convocata seduta straordinaria del consiglio regionale d’Abruzzo

Il Consiglio regionale è convocato per martedì 31 ottobre nell’Aula Spagnoli di Palazzo dell’EmicicloAlle ore 11.30 è in programma la seduta straordinaria con un solo punto all’ordine del giorno: Attuazione di misure urgenti e dirette da parte della Regione Abruzzo a sostegno del settore agricolo abruzzese.

“È un’annata difficile in questo settore, soprattutto per alcuni comparti: pensiamo a quello vitivinicolo, con la peronospora che ha danneggiato tantissimi vigneti di qualità” ha detto pochi giorni fa ai microfoni del Capoluogo il vicepresidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente, in occasione della presentazione dell’evento “Calici in grotta” .
“La peronospora ha attaccato in maniera importante, con una grande perdita di produzione, tanti vigneti abruzzesi. Abbiamo però tanta qualità: come Regione abbiamo investito molto sul comparto e per andare incontro alle difficoltà del settore agricolo. Solo nell’ultima seduta di Consiglio regionale, su proposta della maggioranza di centrodestra, è stata approvata la norma attuativa dello stanziamento di risorse da dedicare ai diversi settori agricoli, per un importo pari a 5 milioni di euro per i prestiti agrari, 750 mila euro per ristorare i danni subiti dagli apicoltori e ulteriori 250 mila euro per i contributi agli agricoltori per i danni da fauna selvatica”.

“Sull’agricoltura il Partito Democratico si è già mosso attraverso i consiglieri regionali, sollecitando la Giunta Marsilio e richiedendo un Consiglio regionale straordinario, fissato per martedì 31 ottobre, per affrontare quella che è una crisi quasi senza precedenti, constatando amaramente l’immobilismo della destra”: lo sottolinea Michael Bomba, responsabile politiche agricole del Pd Abruzzo.

Prosegue: “Il comparto agricolo ha subito danni ingenti, dall’ortofrutticolo ai cereali, dagli ortaggi ad altri settori, per arrivare alla recente campagna olearia che proprio in questi giorni va ultimandosi. L’ambito che ha subito i maggiori danni è tuttavia quello vitivinicolo. Disponiamo ancora di dati parziali, essendosi conclusa la vendemmia solo da pochi giorni, ma possiamo già dire che la perdita di resa si attesta su una media ben superiore al 40-50%, con picchi del 70-80%. Nello specifico, le cantine private hanno avuto grossi danni ma il grosso del problema ricadrà su tutti quei piccoli agricoltori conferenti nelle aziende cooperative. Dai 4 milioni di quintali di uva prodotti complessivamente nel 2022 in Abruzzo, si stima che nel 2023 non si supererà la soglia dei 1,2 milioni di quintali. Sulle cantine cooperative peserà poi l’entrata in vigore del nuovo codice della crisi, che impegna gli organi di revisione alla comunicazione alle rispettive camere di commercio degli indici di bilancio che inevitabilmente saranno in peggioramento per questa annata, con una conseguente ulteriore stretta finanziaria da parte degli istituti di credito che già attualmente hanno chiuso i rubinetti. Lo scenario per i prossimi mesi, quindi, si preannuncia catastrofico, e come spesso accade, ricadrà sulle spalle di quelle famiglie che hanno l’agricoltura come prima fonte di sostentamento, che negli ultimi mesi hanno già dovuto subire l’aumento dei prezzi dei prodotti per la crescita e la produzione delle proprie colture. Ad oggi, da parte dell’attuale governo regionale, nulla in concreto è stato fatto, soltanto proclami e scarsissime risorse. È per questo che il gruppo del Partito democratico ha richiesto e ottenuto per il 31 ottobre un Consiglio regionale straordinario, per richiedere una serie di misure da adottare per evitare il peggio nei prossimi mesi; misure che devono essere prioritarie perché ormai da troppi mesi la Giunta Marsilio latita, sottovalutando quella che è una vera e propria calamità per la nostra Regione”.

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