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Israele – Hamas, lo scrittore iraniano Esmail Mohades: “L’Occidente non sia tifoso, troppa disinformazione sulla guerra”

Lo scrittore iraniano Esmail Mohades ospite del nuovo appuntamento di Grandangolo. Un punto di osservazione privilegiato sulla complessa situazione tra Israele e Palestina. L'intervista.

Lo scrittore iraniano Esmail Mohades ospite del nuovo appuntamento di Grandangolo.
Un punto di osservazione privilegiato sulla complessa situazione tra Israele e Palestina. L’intervista.

La lettura dei fatti di Esmail MohadesIl problema è complicato e lo è storicamente. Oggi lo è diventato ancor di più poiché intorno alla causa palestinese ci sono molteplici Paesi, mossi dai loro rispettivi interessi. USA ed Europa hanno atteso e osservato il problema, mentre i Paesi Mediorientali hanno apparentemente aiutato i palestinesi, che vivono in una realtà realmente drammatica. Israele, con i suoi ultimi governi, ha contribuito ad aggravare il problema. Di notizie, intanto, ne arrivano tante, tuttavia troppe sono approssimative: ciò fa sì che i problemi veri ci sfuggano di mano. Leggendo i giornali e sentendo i pareri sembra che in Occidente si viva questa guerra come una partita, con uno scontro tra ‘tifosi’. Ma questa è una guerra e a mancare è proprio la comprensione di una crisi profonda“.

Rispetto al discorso mediorientale, Mohades ha aggiunto: “Ci sono più attori. Lo Stato di Israele è stato riconosciuto dalle Nazioni Unite dopo l’indipendenza del ’48, ma anche i palestinesi hanno diritto ad avere un loro Stato. E solo loro devono scegliere come organizzare questa complessa convivenza. Dal ’79, da quando cioè in Iran è partita la rivoluzione democratica che è stata caldeggiata dall’Occidente, la situazione in Medio Oriente è peggiorata. Il reale problema in questo quadro composito è l’integralismo islamico e il cuore pulsante di questo integralismo è l’Iran. Questo, quindi, è il grande problema di chi si batte per la democrazia e per l’indipendenza.
Negli ultimi 20 anni fiumi di dollari sono arrivati nelle casse di Hezbollah, così come milioni e milioni sono arrivati a finanziare Hamas, la Jihad islamica e così via.
Veramente si può pensare che il regime iraniano abbia a cuore la questione palestinese? Naturalmente, no“, sottolinea lo scrittore, ospite del direttore del Capoluogo David Filieri.

Il regime iraniano crea nemici – aggiunge Mohades – Chi muove questi attori che compiono simili atti atroci? Ricordiamo che finisce sempre così: le prime vittime sono i civili innocenti, come stiamo vedendo in queste settimane”. 

“L’Occidente – ha evidenziato lo scrittore Mohades – deve capire che difendere i democratici iraniani significa aiutare, al tempo stesso, la stessa democrazia europea”. 

Invasione dell’Ucraina, Europa compatta contro Putin.
7 ottobre, Israele-Palestina: l’Europa si sfalda, al di là delle apparenze.
Si sfalda anche sulle dichiarazioni di personaggi autorevoli, rappresentanti delle istituzioni europee.
Lo stesso Erdogan, membro Nato, ha rilasciato una dichiarazione che sta facendo discutere, sottolineando che Hamas non sia un gruppo terroristico, ma “un gruppo di patrioti che lotta per la libertà dei suoi territori”.
Perché dichiarazioni così contrastanti?

Il problema palestinese è più complesso rispetto a quello ucraino. Ma lo stesso Putin sta ottenendo vantaggi da questa guerra.
Erdogan è un opportunista e si intromette in questa situazione per ottenere la simpatia delle masse mediorientali. Dobbiamo capire che per risolvere questa emergenza va in primis individuato il problema alla base. Credo che oggi siamo arrivati ad un punto in cui vada risolto il problema mediorientale tra israeliani e palestinesi e per farlo è indispensabile guardare le cose come stanno. L’Iran intanto è spaventato da questa situazione, con gli interventi di altri Paesi come l’Arabia Saudita. Non voglio dire, naturalmente, che bisogna fare una guerra contro l’Iran, ma bisogna avere una politica ferma contro l’aggressività del regime iraniano, sotto la pressione del suo popolo“. 

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