Sepoltura monache convento San Leonardo, posizionate croci e fiori

Croci in legno con una targhetta e qualche fiore: questa la sistemazione delle monache di clausura del convento di San Leonardo traslate dalla cappella adiacente e sepolte in una fossa comune all’interno del cimitero del Montereale. La costernazione dei parenti delle monache non si placa, dal momento che affermano di non essere stati interpellati nemmeno in questa occasione.

“Ancora una volta siamo stati tenuti all’oscuro – questo è quanto dichiarato dal nipote di una delle monache sentito dal Capoluogo -. Per quello che ci riguarda avremmo potuto tenere nostra zia nella nostra cappella di famiglia con solennità e decoro, come avrebbe meritato e dello stesso avviso sono anche altri parenti che vivono fuori regione e con cui siamo in contatto. La sistemazione scelta non dà giusta sepoltura alle monache che tanto hanno fatto per il convento di San Leonardo cercando di tenerlo in vita fino all’ultimo nonostante fossero rimaste in poche a causa della mancanza di vocazione”. 

“Ci hanno detto – aggiunge ancora  – che le nostre monache volessero stare tutte insieme. Questo è vero, lo sapevamo, infatti la cappella era stata costruita vicino al convento di San Leonardo proprio con questo fine, ma perchè una scelta così ‘spartana’, come se fossero persone senza affetti?”

Il Capoluogo.it aveva sentito il sindaco di Montereale, Massimiliano Giorgi, il quale aveva assicurato che in breve tempo sarebbero effettuate tutte le procedure (sistemazione delle croci, targhette con i nomi e fiori) per dare dignità all’ultima sepoltura delle monache.

La traslazione, avvenuta nelle scorse settimane, si è resa necessaria dal momento che il convento era chiuso dal 2014 a causa della mancanza di vocazione; era uno dei 10 di “ascetteria”, di stretta clausura papale, esistenti in Italia. Da quanto si è appreso è stato venduto per circa 200 mila euro a una holding anglosassone e avrà un’altra destinazione. Risalente al XV secolo, si trova in località Le Pozze; fu salvato da una donazione di Margherita d’Austria e aveva al suo interno degli arredi sacri molto preziosi, sgomberati successivamente alla vendita.

Le monache, come da loro desiderio, erano state sepolte tutte insieme nella cappella che avevano fatto costruire vicino il convento. Anche l’ultima superstite, scomparsa nel 2020, aveva chiesto di essere portata lì dopo la morte, avvenuta nel convento di Santa Susanna di Roma dove viveva dopo essere rimasta sola all’interno del suo convento. Erano rimaste in 8, unite, affezionate, raccolte in preghiera e molto laboriose. Si tratta di suor Maria Bernarda, l’ultima badessa che dovette andare via dal convento quando venne chiuso nel 2014 e morì a Roma, nel convento di Santa Susanna, per essere poi sepolta nel luogo da dove è stata traslata, suor Maria Vetilde, suor Maria Luisa, suor Maria Gerturde, suor Maria Nazarena, suor Maria Gabriella, suor Maria Franca e l’anziana badessa a cui era successa suor Maria Bernarda. Chi entrava nel monastero veniva accolto in parlatorio con l’affettuoso saluto “siano lodati Gesù e Maria” e le suore, molto accoglienti, offrivano sempre una tazza di tè caldo, una tisana e dei biscotti fatti in casa, le “fisichelle”.

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