Sologamia, la nuova moda di sposarsi con se stessi

“E finché morte non mi separi da me stesso”. Arriva dal Giappone una nuova moda: la sologamia, ovvero il self wedding. Non ha valore legale, ma è l’affermazione della propria indipendenza affettiva.
Sologamia, ovvero il matrimonio con se stessi. Un nuovo trend che sta prendendo piede anche in Europa e arriva dal Giappone. Il vocabolo non ha per il momento una definizione ufficiale nemmeno nella Treccani.
In realtà, la sologamia è una pratica che esiste da decenni in Giappone, ed è fondata su una filosofia intimista volta alla cura del sé e del proprio benessere interiore. Proprio a Kyoto infatti è stata aperta un’agenzia che propone pacchetti per matrimoni “self-wedding”. Un’ usanza che ha fatto una timida comparsa sul piccolo schermo all’interno della serie “Sex and the City” e recentemente un’indiana si è spostata con se stessa facendo parlare di se a livello internazionale. Una pratica comparsa anche nell’arte, grazie alla performance digitale, “Sologamy”, ideata dall’artista vicentina Elena Ketra e presentata dalla Fondazione Solares delle Arti in collaborazione con la galleria romana Supermartek, in occasione di Videocittà, il Festival della visione e della cultura digitale, al Gazometro di Roma. In un’area dedicata, chi voleva sposarsi con se stessə ha potuto inserire i propri dati per ottenere “in virtù dell’arte e dell’amore”, il certificato che attesta il proprio matrimonio sologamico.

In Giappone la pratica del self wedding è piuttosto comune, tanto che a Kyoto esiste questa agenzia specializzata che propone pacchetti completi per il matrimonio con se stessi, molto apprezzata e utilizzata soprattutto dalle donne desiderose di sentirsi principesse per un giorno, indossando un magnifico abito bianco, dopo una sessione di trucco e parrucco professionale e di essere protagoniste di una bella festa, anche senza aspettare uno sposo. Ovviamente si tratta di un rito che non ha alcun valore legale, un gesto simbolico che aiuta a prendere coscienza di sè, a valorizzare la propria indipendenza.
Il primo caso di sologamia cui si abbia notizia in Occidente risale al 1993, quando negli Stati Uniti una donna di nome Linda Baker ha deciso di festeggiare i suoi quarant’anni sposando se stessa, per esprimere il suo amore profondo verso di sé. Successivamente ci sono stati altri casi, ma in modo sporadico e senza grossi clamori: un richiamo al self wedding si è verificato in una puntata del 2003 della serie cult “Sex and the City”, in cui Sarah Jessica Parker nei panni dell’inossidabile Carrie Bradshaw celebra il proprio “solo-wedding” dopo essersi stancata di partecipare alle nozze di amiche e conoscenti. E dato che in un matrimonio con se stessi ciascuno stabilisce le regole del gioco, l’anello nuziale è sostituito da un immancabile paio di favolose scarpe. Nel 2017 la modella brasiliana Adriana Lima, la quale sfoggiando all’anulare sinistro uno splendido anello, ha dichiarato: “Sono devota a me stessa e alla mia felicità”. E poi ha lanciato un messaggio all’universo femminile: “Donne, amatevi!”. Kshama Bindu, una 24enne indiana di Vadodara, studentessa di sociologia e blogger, è balzata agli onori della cronaca internazionale per aver celebrato nel giugno del 2022 il primo matrimonio con se stessa della storia dell’India.