Sette anni dal terremoto del Centro Italia, Castelli: “Dal 2016 30mila persone fuori dalle loro case”

30 ottobre 2023 | 17:42
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Sette anni dal terremoto del Centro Italia, Castelli: “Dal 2016 30mila persone fuori dalle loro case”

30 ottobre, sette anni dal terremoto del Centro Italia e dalla scossa più forte, quella delle 7:40 che devastò un’area di 8mila km poco dopo il tragico sisma di Amatrice. 

30 ottobre, sette anni dal terremoto del Centro Italia e dalla scossa più forte, quella delle 7:40 che devastò un’area di 8mila km poco dopo il tragico sisma di Amatrice.

A sette anni dal terremoto del Centro Italia 2016, si celebra il triste ricordo di una terribile sequenza sismica, segnata dalla scossa delle 7:40 del 30 ottobre, la più forte: un terremoto di magnitudo 6.5 che devastò un’area di 8mila chilometri quadrati. Un evento che avvenne in un anno pieno di dolore e lacrime, dopo il terremoto di Amatrice e dintorni, che causò la morte di 299 persone.
“Siamo il cantiere più grande d’Europa” ha evidenziato Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione dopo lo sciame sismico del 2016, specificando “il valore complessivo della ricostruzione”, equivalente a ben 28 miliardi di euro.
Soltanto la spesa prevista per la Basilica di San Benedetto, a Norcia, ammonta a 15 milioni. Fondi che saranno finanziati dall’Europa, dall’ufficio del Commissario e dall’Eni. Entro la fine dell’anno, secondo i programmi, saranno portati a termine gli interventi sul campanile e sul portico.

Questa mattina davanti alla facciata della Basilica, si sono ritrovati i monaci benedettini, l’amministrazione comunale e alcuni cittadini per recitare una preghiera uniti. La celebrazione della santa Messa si è svolta alle ore  11:30, insieme ad altre iniziative tra Umbria e Marche. Castelli è stato a Norcia, poi a Preci e, nel pomeriggio, a Macerata. “Nelle zone terremotate di Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo ci sono ancora 30 mila persone fuori dalle loro case. Lavoriamo a testa bassa e c’è una sensibile accelerazione dei cantieri”, ha dichiarato Castelli in un’intervista rilasciata al direttore del Corriere dell’Umbria, Sergio Casagrande.

“In questi sette anni abbiamo dovuto registrare troppe false partenze nel percorso della ricostruzione – ha commentato ancora il commissario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016 – Ora mi sembra giusto segnare, in questo anniversario, l’avvio di un sensibile cambio di passo. Ci sono alcuni episodi di questi ultimi mesi cui dobbiamo guardare con fiducia. A partire da Norcia, dal recupero della basilica di San Benedetto, simbolo del terremoto del 30 ottobre 2016, che oggi diventa simbolo della ricostruzione in atto. I lavori saranno ancora lunghi, ma oggi sarà già possibile assistere alla celebrazione della messa che avverrà all’interno della ‘casa’ del patrono d’Europa”, ha specificato questa mattina, prima della funzione religiosa.
I simboli aiutano a vivere e a riprendere la vita. La rigenerazione del territorio, oltre alla ricostruzione materiale, ha bisogno di simboli. Non solo a Norcia – continua Castelli – dove oggi saranno inaugurati alcuni opifici che ospitano sette attività produttive. La cultura deve accompagnare la rinascita di questi luoghi. Così come le scuole devono tornare a essere frequentate dai nostri figli: l’adeguamento sismico avvenuto alla scuola media ‘Don Giussani’ nel quartiere Monticelli di Ascoli Piceno è un altro episodio che segna il percorso di ricostruzione e rigenerazione. O il finanziamento di oltre 8 milioni e mezzo per la scuola ‘Don Milani’ a Pizzoli (L’Aquila). O il complesso di Santa Maria di Piazza a Mogliano (Macerata) restituito ai fedeli e ai turisti”.

Foto di: AgenSIR