Manifesti fascisti sui muri della città, indagate 7 persone

31 ottobre 2023 | 09:25
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Manifesti fascisti sui muri della città, indagate 7 persone

7 indagati, tutti simpatizzanti Casapound, accusati di aver imbrattato la sede del Pd e i muri della città con manifesti fascisti. Per loro si prefigura il reato di apologia del fascismo.

7 persone, tutte giovani, sono state indagate dalla Procura dell’Aquila, accusate di aver imbrattato i muri della città con scritte e e manifesti fascisti.

Si tratta, stando alle indagini, di simpatizzanti di Casapound e dovranno rispondere di apologia del fascismo. Titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore della Repubblica, Simonetta Ciccarelli, ha recentemente contestato a 7 ragazzi (di cui 6 dell’Aquila e uno di Latina), simpatizzanti di Casapound dell’Aquila. Gli indagati, con la chiusura delle indagini preliminari, hanno venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati, di presentare memorie difensive, oppure di svolgere approfondimenti. L’attività portata avanti insieme agli agenti della Digos della Questura (diretti da Roberto Mariani) ha consentito di fare luce in particolare su due episodi: l’imbrattamento del Comitato elettorale del Pd in Piazza Duomo con scritte inerenti a Bibbiano, mentre l’altro episodio, più grave e per il quale si contesta il reato di apologia del fascismo risale a ottobre 2022, in occasione dell’anniversario della Marcia su Roma, quando sono stati affissi in vari punti della città manifesti raffiguranti il Fascio Littorio, con frasi come “Siamo ancora qui”, “100 anni di disperato amore”, (con fascio littorio stilizzato), “100 ancora in marcia” (anche in questo caso con fascio littorio stilizzato), “Il passo romano ripiomba più forte 100”.

Le indagini della Digos hanno portato gli stessi investigatori ad effettuare una serie di perquisizioni nelle abitazioni degli indagati con il sequestro dei telefonini dei ragazzi dai quali sarebbero emersi messaggi e video che non lascerebbero dubbi. Nell’inchiesta, ricorda Il Messaggero, il Pd dell’Aquila e il Comune sono indicati quali persone offese, che a tutti gli effetti potranno se lo vorranno, costituirsi parti civili nell’eventuale processo.

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