Ex Provveditorato Via Strinella, documenti abbandonati per strada

Documenti e fascicoli abbandonati davanti l’ex Provveditorato di via Strinella dove sono iniziati i lavori di demolizione e ricostruzione. La segnalazione a Dillo al Capoluogo.
Documenti che potrebbero contenere ancora dati sensibili e riservati e fascicoli abbandonati fuori dai balconi o sparsi nel giardino. Così si presenta la situazione nell’ex sede del Provveditorato agli Studi dell’Aquila di via Strinella dove sono iniziati, da poco e a 14 anni dal terremoto del 6 aprile 2009, i lavori di demolizione e ricostruzione.
L’ex sede storica ha rappresentato per molti anni nel post sisma, uno dei “buchi neri” della ricostruzione. Tutt’intorno la vita è ripresa regolarmente in questi 14 anni: tutti i palazzi che circondano l’immobile danneggiato, classificato E, sono stati riparati e sono tornati a nuova vita. Oltre agli uffici, l’immobile aveva anche gli alloggi riservati ai dipendenti del Provveditorato. La segnalazione dello stato di abbandono di tutta la documentazione che ancora si trova all’interno dell’edificio arriva alla redazione tramite la rubrica Dillo al Capoluogo.

“Da mesi assistiamo a questo scandalo che si sta verificando nell’ex sede del Provveditorato agli Studi in via Strinella – scrive un lettore – in cui stanno lentamente iniziando i lavori di ristrutturazione. Ma è mai possibile che i documenti di tutti gli insegnanti dell’Aquila e dintorni siano buttati fuori dai balconi oppure sparsi sul giardino della casa attigua? Ma è mai possibile che nessuna autorità competente si sia accorta di quanto stia accadendo?”. L’edificio, dopo il sisma, non fu completamente sgomberato ed erano rimasti, oltre ai documenti, anche computer, arredi e stampanti nel tempo preda di atti vandalici da parte dei cosiddetti “tombaroli del sisma” che hanno messo a soqquadro diversi edifici abbandonati in città. Stando a quanto riferito da diversi residenti, negli anni qualcuno è riuscito anche a entrare scavalcando il cancello tanto che, all’interno, sono stati rinvenuti anche resti di “bivacchi”, bottiglie vuote, flaconi e diverse siringhe.


Per la ricostruzione, nel 2018, il Cipe aveva stanziato circa 10 milioni di euro, una cifra che pare destinata ad aumentare dal omento che si procederà non solo con il restauro, ma con la demolizione completa e la ricostruzione. Lo ricordiamo, l’edificio è di proprietà della Provincia dell’Aquila, una volta ricostruito ospiterà fra gli altri, gli uffici della direzione scolastica. A febbraio scorso, con un decreto, il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, aveva dato il via “all’affidamento della progettazione di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento di riqualificazione dell’edificio, con la finalità principale di conoscere l’esatta entità dell’importo complessivo dei lavori, anche in considerazione dei tempi intercorsi dalle iniziali stime parametriche e degli intervenuti cambiamenti relativi, in particolare, agli aspetti economici e normativi“.

Dillo al Capoluogo è la rubrica attraverso la quale oltre le richieste di auguri per compleanni, nascite, occasioni speciali, potete anche raccontarci e segnalarci tutto quello che non va o il vostro punto di vista. Scriveteci a ilcapoluogo@gmail.comoppure su WhatsApp (392 6758413) o ancora tramite la pagina Facebook.