Politica

Crisi maggioranza, Pd L’Aquila: “Attività paralizzata da una guerra di potere”

"L'ennesima crisi di maggioranza sta avvelenando il clima tra le forze di governo, con Forza Italia sulle barricate". La nota del Pd L'Aquila.

“A qualche mese dalle elezioni regionali, l’attività politica della maggioranza di centrodestra al Comune dell’Aquila è paralizzata da una vergognosa guerra di potere”. Lo scrive, in una nota, il Pd L’Aquila

Il sindaco Biondi è, oramai, un estraneo a Palazzo Fibbioni, assente – da marzo a settembre – a 29 riunioni di Giunta su 34, impegnato in un lungo tour elettorale in giro per l’Italia (a spese di chi?) per ‘chiedere ai suoi colonnelli di essere candidato alle Europee e cercare nuovamente di fuggire dal capoluogo che, a detta sua, tanto ama’, prendiamo a prestito le parole di un consigliere della sua maggioranza; d’altra parte il Consiglio comunale, la massima assise civica, espressione del voto delle cittadine e dei cittadini, non si riunisce da oltre un mese e mezzo. Il motivo è presto detto: l’ennesima crisi di maggioranza sta avvelenando il clima tra le forze di governo, con Forza Italia sulle barricate che chiede una maggiore rappresentanza in Giunta. In un intreccio di interessi contrapposti, con i consiglieri comunali di maggioranza che passano da un gruppo consiliare all’altro, allargandone o restringendone l’agibilità politica per far ‘pesare’ le loro aspirazioni personali, l’attività amministrativa è dimenticata, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Le opere pubbliche sono ferme al palo: per il Ponte Belvedere, siamo all’ennesima posa della prima pietra dopo che i costi di ricostruzione sono lievitati in modo drammatico; il parco urbano di Piazza d’Armi è stato de-finanziato, col progetto oramai chiuso in cassetto; non si hanno notizie del masterplan di San Basilio e, tanto meno, del masterplan di riqualificazione di viale della Croce Rossa; la ricostruzione delle scuole è all’anno zero; non si parla più del recupero di Porta Barete, figuriamoci della riqualificazione urbanistica di aree importanti della città, si pensi all’area ex Banca d’Italia o a Valle Pretara che, in questi anni, è stato teatro di decine di passerelle politiche. Intanto, i contribuenti aquilani continuano a pagare quasi 1 milione di euro l’anno ai privati di fitti passivi per le sedi comunali, pur essendo disponibili da anni 35 milioni di euro per la ricostruzione di una sede comunale, unica o diffusa non è stato ancora deciso. Che dire poi dei sottoservizi, quella che doveva essere la più importante opera pubblica del post terremoto, lasciata in stato d’abbandono sebbene fossero stati stanziati 80 milioni di euro. Per non parlare dello stato disastroso in cui versano le frazioni e delle criticità mai risolte in centro storico, a partire dalla insostenibile mancanza di parcheggi – l’unica opera realizzata, a Porta Leoni, si sta rivelando un flop per le tariffe assurde che vengono applicate – tacendo del marchiano errore commesso con la posa a terra della nuova pavimentazione lungo il corso stretto, che costerà oltre 500mila euro l’anno soltanto di pulizia, con l’amministrazione costretta ad un passo indietro in quelle zone non ancora oggetto d’intervento.

E intanto, la maggioranza si preoccupa di non far sedere ragazze e ragazzi sui finestroni dei portici di San Bernardino mentre brucia il capannone di Asm per mano di ignoti: un fatto di assoluta gravità, che dovrebbe interrogare l’amministrazione comunale. Al ‘potestà di Villa Sant’Angelo’ però, come lo ha definito un importante esponente di Forza Italia, i problemi della città non interessano, impegnato com’è a mostrare il pugno duro nei confronti dei suoi stessi alleati, indegni persino di essere ricevuti, mentre combatte una furente guerra interna al suo partito per l’esercizio del potere sul territorio. Lo scontro che si sta consumando tra Biondi e Liris, col risultato che ciascuno candiderà un uomo di sua fiducia alle elezioni regionali per una ‘resa dei conti’ definitiva, è emblematico del modo in cui, a destra, interpretano la politica e l’esercizio delle funzioni istituzionali accordate dai cittadini e dalle cittadine. Cittadine e cittadini che, oggi, assistono inermi allo scempio politico che si sta consumando. Aveva ragione l’allora capogruppo della Lega e oggi silente assessore che, mesi fa, ammetteva di ‘vergognarsi’ per l’inerzia amministrativa della maggioranza di centrodestra al Comune dell’Aquila: ciò che sta accadendo è uno schiaffo alla dignità della città”. 

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