Incendio capannone Asm, Lanfranco Massimi: “I maggiori problemi dalla distruzione della piattaforma ecologica”

4 novembre 2023 | 09:00
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Incendio capannone Asm, Lanfranco Massimi: “I maggiori problemi dalla distruzione della piattaforma ecologica”

L’Asm dopo l’incendio della struttura di Bazzano. Danni per “almeno 10 milioni di euro, tra mezzi, strumentazioni e danneggiamenti al capannone”. Quali conseguenze sui progetti futuri? L’intervista all’amministratore unico Lanfranco Massimi

Asm, qual è la situazione dopo l’incendio che ha colpito la struttura di Bazzano? Lo spiega l’amministratore unico di Asm, Lanfranco Massimi, ospite di Grandangolo.

Lanfranco Massimi: Asm è una società di totale partecipazione pubblica, il cui componente principale è il Comune dell’Aquila. Il suo core business è la gestione e il trattamento dei rifiuti, relativo al cosiddetto ciclo integrato, cioè dalla raccolta fino allo smaltimento. L’incendio ha purtroppo seriamente danneggiato la vita aziendale dal punto di vista strumentale, privando l’azienda di due parti importantissime del capannone di Bazzano. Nel ricovero c’erano circa 25/26 mezzi utilizzati per la raccolta, in particolare quelli medio-piccoli utilizzati proprio per la raccolta porta a porta. Ma a creare ancor più danno rispetto al danneggiamento dei mezzi, è stata la distruzione della piattaforma ecologica di tipo A, usata per il trattamento del rifiuto differenziato. La nostra piattaforma era settata per il riciclo della plastica:un danno che, da solo, equivale a 2 milioni di euro, senza considerare i mancati introiti sul fatturato – non riuscendo così né a vendere la plastica al Consorzio nazionale per il riciclo – e il costo ulteriore per riciclare quel materiale, che invece avremmo risparmiato facendolo in house, proprio grazie all’utilizzo della piattaforma ecologia di tipo A che è andata distrutta”. 

Un bilancio preciso quello tratteggiato dall’Amministratore unico Lanfranco Massimi nell’intervista del direttore David Filieri. Massimi sottolinea inoltre il l’entità del danno patrimoniale: “Quel capannone era da poco diventato di nostra esclusiva proprietà e adesso ci troviamo di fronte ad una scelta – che spero sarà condivisa al più presto – e ora dovremo invece tornare a pagare u canone. Una questione che stiamo discutendo anche con i nostri Comuni soci. Dovremo capire la strategia migliore per il nostro lavoro e la nostra programmazione”.
Il calcolo, naturalmente sommario, riferito anche in sede di Commissione regionale, è di un danno di almeno 10 milioni di euro. 

Lanfranco Massimi grandangolo

Sul fronte dei progetti di sviluppo futuri che l’Asm aveva in cantiere, qual è la situazione?
Asm ha iniziato ad avere una sua stabilità dal momento in cui è stato siglato un contratto di servizio con il Comune. Si è cercato comunque di far capire a tutti i suoi componenti che l’azienda, anche se di proprietà pubblica, è comunque un’azienda e che le realtà più ricche sono quelle private. Credo che ora, in generale, sia l’Agir ad avere una vera e propria sfida: creare un modello regionale il più autonomo ed equilibrato possibile in modo da consentire di evitare che si venga inglobati dalle grandi realtà nazionali che hanno altre forze di bilancio. Credo che l’Abruzzo – e in particolare la nostra provincia – abbia le possibilità di muoversi per renderci autonomi o, comunque, per poter avere sul territorio regionale impianti di riferimento che possano soddisfare le esigenze dell’utenza. Per ciò che concerne le conseguenze dell’incendio sui nostro specifici progetti, tra quelli più interessanti c’è l’implementazione della piattaforma andata distrutta. Sicuramente, quando si ricostituirà il sistema la piattaforma – che era stata appunto precedentemente implementata – avrà una portata maggiore di quella che c’era prima del rogo. Un altro progetto di rilievo è lavorare in sinergia per mantenere un fattivo rapporto con la provincia dell’Aquila, soprattutto legato al contratto di join venture che c’è con Segen“.