Ddl Montagna e decreto Caivano, le voci dal cratere: “Bisogna osare di più”

5 novembre 2023 | 20:46
Share0
Ddl Montagna e decreto Caivano, le voci dal cratere: “Bisogna osare di più”

Ddl Montagna e decreto Caivano non bastano, osare di più per fermare lo spopolamento. Le voci dei sindaci del cratere.

Nuovi incentivi per le aree interne con il Ddl Montagna e il decreto Caivano, ma non basta a fermare lo spopolamento. Il coordinatore dei sindaci del cratere, Gianni Anastasio: “Bisogna osare di più e avere più coraggio”. Il sindaco Boccabella: “Ben venga qualunque tipo di incentivo, ma oltre ad attrarre nuovi abitanti nei piccoli paesi, bisogna fare in modo che chi vi abita possa restarci”.

Cento milioni di euro l’anno stanziati per gli incentivi alle aree interne nel Ddl Montagna e una deroga al numero degli alunni per classe nel cosiddetto decreto Caivano, questi gli ultimi interventi governativi per i piccoli comuni montani. Incentivi che serviranno per alcuni interventi, ma forse sono insufficienti a invertire la rotta dello spopolamento. “Tutto ciò che rappresenta un incentivo – sottolinea a IlCapoluogo.it il sindaco di Fossa, Fabrizio Boccabella – certamente è positivo, ma più che attrarre nuovi residenti, bisognerebbe fare in modo che i giovani del posto possano rimanere“. Insomma, “serve maggiore sostegno ai residenti, ma siamo nella giusta direzione”.

Più pessimista il coordinatore dei sindaci del cratere, Gianni Anastasio, che parla di “contentino che lascia il tempo che trova”. Per il sindaco di Pizzoli, infatti, “cento milioni per il 2024/2025 vanno ridivisi dalle Alpi alla Sicilia, troppo poco per ogni singolo comune. C’è bisogno invece di sgravi effettivi, come ad esempio quello sul costo del gas, che non può essere uguale in montagna e sulla costa. Bisogna lavorare affinché ai cittadini convenga rimanere nei propri comuni, perché si vive bene, l’ambiente è meraviglioso, un’ottima qualità della vita, ma se poi non ci sono scuole, lavoro e servizi le persone sono costrette ad andarsene. Se si vuole davvero aiutare le aree interne, bisogna agire attraverso leggi specifiche e poi metterci dentro risorse vere“.
“Ormai – è l’allarme del sindaco Anastasio – siamo arrivati a un punto in cui lo spopolamento sta per diventare irreversibile, ma questo non sarà solo un problema dei piccoli comuni, perché anche le città più grandi ne risentiranno. Per invertire la rotta occorre una visione a lungo termine che oggi non c’è, mentre si va avanti a piccoli interventi che non incidono”.
Sul decreto Caivano, invece, il sindaco Anastasio sottolinea: “Vale sostanzialmente per i comuni fuori dal cratere, ma per i nostri è già prevista una deroga fino al 2029, quindi è ininfluente. Ad ogni modo, le deroghe scadono e non è attraverso un percorso simile che si può difendere la scuola delle aree interne. È il sistema dell’accorpamento che non funziona, soprattutto in un territorio vasto come il nostro; non è possibile gestire bene scuole tanto distanti con un solo dirigente. Va cambiato proprio il sistema, che comunque dubito fortemente che porti risparmi. Ma ammesso e non concesso che questi risparmi ci siano, come verranno utilizzati? Per le stesse scuole del territorio o andranno altrove? Anche questo è il punto”.
Insomma, per il coordinatore dei sindaci del cratere il percorso è sostanzialmente sbagliato: “Da un lato si dà poco ai Comuni, dall’altro si prosegue su scelte sbagliate che danneggiano le stesse aree geografiche. Così diventa tutto poco credibile”.

meteo aquilano, l'aquila, montagna, nuvole, sole