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Dimensionamento scolastico, i sindacati chiedono la sospensione in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale

L'AQUILA - I sindacati chiedono alla Regione di sospendere l'iter amministrativo del dimensionamento scolastico in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale.

L’AQUILA – I sindacati chiedono alla Regione di sospendere l’iter amministrativo del dimensionamento scolastico in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale.

Le Organizzazione sindacali del settore Scuola CGIL- CISL-UIL-SNALS e GILDA della provincia di L’Aquila hanno inviato una richiesta all’Assessore all’Istruzione della regione Abruzzo, Pietro Quaresimale, chiedendo di sospendere l’iter amministrativo relativo al dimensionamento scolastico che nella provincia di L’Aquila. “Infatti, – spiegano i rispettivi rappresentanti, Miriam De Biondo, Cosimo Faella, Maria Grazia Committo, Maria Rosaria Lupi e Salvatore Braghini – il Decreto interministeriale n. 127 del 30.06.2023, ha stabilito il contingente organico dei Dirigenti Scolastici e DSGA e la sua distribuzione tra le Regioni per il triennio 2024/2026, prevedendo il dimensionamento di 11 Istituti Scolastici nella regione Abruzzo, di cui ben 3 nella provincia di L’Aquila. Ma è notizia di questi giorni come il Tar Campania ha accolto la richiesta cautelare e di rimessione alla Corte Costituzionale presentata dalla Regione Campania contro il ridetto decreto interministeriale n. 127 del 30.06.2023, in ragione della possibile violazione da parte del legislatore nazionale della competenza esclusiva delle Regioni riguardo la disciplina dell’attività di dimensionamento della rete scolastica sul territorio. Ciò – a parere delle scriventi OO.SS. – non può lasciare indifferenti ma deve condurre ad un un’assunzione di responsabilità da parte della regione Abruzzo, soggetto istituzionale che è chiamato ad operare il taglio, al fine di arrestare l’iter attuativo di una norma che, trovandosi ora sub iudice, potrebbe essere dichiarata incostituzionale. Infatti, una logica esclusivamente economica, come quella che sorregge il c.d. dimensionamento scolastico, penalizza soprattutto le aree interne, con una peculiare orografia e distribuzione della popolazione sul territorio, nelle quali finirebbero accorpati sotto un’unica dirigenza anche istituti scolastici di Comuni diversi, con prevedibili problemi organizzativi. Per non parlare della perdita di posti di lavoro che interesserà Dirigenti Scolastici, Direttori amministrativi nonché una notevole quantità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario e renderà più problematica la gestione di un presidio istituzionale in molti contesti territoriali della nostra Provincia, ove la scuola rappresenta l’agenzia formativo-educativa più autorevole per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni”.
“Perseverare nell’accorpamento di più istituzioni scolastiche della nostra Provincia – proseguono i sindacati – di certo si configura come la soluzione meno indicata per restituire alla scuola la centralità che merita, peggiorando di fatto la qualità dei processi formativi e le risorse per il contrasto alla dispersione scolastica, che pure, in astratto, tutti vorrebbero perseguire. Per queste importanti ragioni, CGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA, in nome di tutti i lavoratori operanti nelle scuole della provincia, chiedono alla Regione Abruzzo, ed in particolar modo ai soggetti politico istituzionali deputati alla decisione finale, di sospendere l’iter amministrativo esecutivo del decreto interministeriale n. 127 del 30.06.2023, almeno fino alla pronuncia della Corte Costituzionale”.

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