L’Aquila 1927 torna a vincere tra le mura amiche, dopo un digiuno che andava avanti ormai dalla prima giornata, nel 2-0 contro il Matese. L’1-0 contro il Sora non è certo un risultato schiacciante, ma permette alla compagine del capoluogo di riprendere un po’ di spirito dopo il periodo decisamente non al top appena trascorso.
Non è il caso di inneggiare al miracolo, né di parlare di cura, né di pensare che una stessa squadra fosse prima composta da brocchi, poi da fenomeni: evidentemente, se la qualità è presente, c’è bisogno di una buona capacità di lettura delle partite, per capire come agire e rimediare qualora sia necessario. Senza, tra l’altro, tenere chi merita di giocare in panchina per partito preso. I cambi esistono per un motivo, e così la possibilità di scegliere di volta in volta la formazione titolare. Non è semplice, dopo una sola giornata e pochi giorni di lavoro, capire cosa sia migliorato rispetto alle scorse partite. C’era bisogno di alzare la voce nello spogliatoio? Solo i giocatori possono saperlo. Se è accaduto, è stato giusto così. Se era una questione di carattere, Cappellacci può essere l’uomo giusto per guidare questa squadra.
Cappellacci, che per motivi burocratici non può ancora comparire ufficialmente in panchina, si va a posizionare nella Tribuna Est dello ‘Stadio Gran Sasso d’Italia’. Rispetto alla partita sul campo del Fano, torna dal primo minuto Bellardinelli, va in panchina Lorenzoni. Nel secondo tempo, trova spazio Alessandretti in difesa.
Prima occasione a favore degli ospiti: 7′ minuto, Digilio ci prova dal limite, palla fuori; la risposta rossoblù arriva al 23′ con Angiulli, di nuovo nulla di fatto con la palla che sfila all’esterno. 31′, di nuovo L’Aquila in avanti: Sarritzu serve Galesio, sfera di poco fuori; sette minuti dopo, la chance più ghiotta della prima frazione di gioco: Banegas mette un pallone d’oro per la testa di Brunetti, questa volta la palla sorvola di pochissimo la traversa. Fine primo tempo, risultato parziale 0-0.
25′ della ripresa, quando L’Aquila inizia a costruire qualcosa e a chiudere nella propria metà campo gli avversari, i rossoblù rimangono in dieci: secondo giallo per Ouali per un ingenuo fallo a centrocampo. Sei minuti dopo, palo colpito dagli ospiti con un tiro di Jirillo. Ma, nonostante l’inferiorità numerica, L’Aquila trova il vantaggio al 39′: Persiani per Carbonelli che fa tutto da solo avanzando verso l’area e serve Banegas, un po’ di incertezza nel tiro che da due passi colpisce il palo ma che, alla fine, termina in rete. I tre punti vanno dritti in cassaforte. Questa volta, nessuno riesce a strapparli. Risultato finale, 1-0.
L’AQUILA 1927: Michielin, Bellardinelli, Ouali, Cassese (15′ st Alessandretti), Angiulli (15′ st Mantini), Del Pinto, Galesio (36′ st Persiani), Banegas (43′ st Lorenzoni), Sarritzu (21′ st Carbonelli), Tavoni, Brunetti. A disp.: Raffaelli, Pietropaolo, Carbonelli, Alessandretti, Mastrone, Battistoni, Lorenzoni, Mantini, Persiani. All. Luigi Durastante.
SORA 1907: Crispino, Ippoliti, Veron (43′ st Di Prisco), Mastrantoni (29′ st Vespa), Gemini, Jirillo, Digilio, Fortunato, Tribelli (20′ st Cancelli), Gagliardi (1′ st Mascella), Palma (10′ st Gubellini). A disp.: Salvati, Cancelli, Vespa, Belloisi, Giordano, Martey. All. Stefano Campolo.
ARBITRO: Domenico Petraglione (Termoli).
ASSISTENTI: Francesco Gorgoglione (Barletta), Gabriele Lovecchio (Brindisi).
AMMONITI: Veron, Jirillo, Digilio, Ouali, Tavoni, Mantini,
RECUPERO: 1′ pt, 5′ st.
