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Valore Acqua per l’Abruzzo, la gestione unica è possibile: “Lavoro di prospettiva per vivere la nuova fase da protagonisti”

L'AQUILA - "Valore Acqua per l'Abruzzo", incontro all'auditorium GSSI: i gestori del servizio idrico integrato a confronto. Inizia il percorso verso un ente regionale unico.

L’AQUILA – “Valore Acqua per l’Abruzzo”, incontro all’auditorium GSSI: i gestori del servizio idrico integrato a confronto. Inizia il percorso verso un ente regionale unico.

Per la prima volta insieme i sei gestori abruzzesi del servizio idrico integrato per l’incontro Valore Acqua per l’Abruzzo. A fare gli onori di casa, l’avvocato Alessandro Piccinini, presidente della GSA, che ha anche moderato l’incontro che ha registrato l’intervento di qualificati relatori, dei presidenti delle stesse società di gestione e rappresentanti istituzionali del Comune dell’Aquila e della Regione Abruzzo. Obiettivo, arrivare a scadenza delle concessioni con un unico gestore regionale in grado di competere sul mercato per i prossimi bandi, come per altro previsto da relativa legge regionale del 2011. Presenti il sindaco Pierluigi Biondi, il vicesindaco Raffaele Daniele, insieme a una folta rappresentanza di amministratori comunali. Da remoto, il saluto del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
Dopo i saluti istituzionali, le relazioni alla presenza dell’ingegner Pierluigi Caputi, commissario per la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, Nunzio Merolli, presidente ERSI Abruzzo e l’ingegner Carlo Giovani, direttore del servizio controllo analogo dello stesso Ente. Le relazioni, affidate all’avvocato Sebastiana Parlavecchio, esperta in materia ambientale, al dottor Giovanni Caucci, esperto di Pianificazione e regolazione del servizio idrico integrato e gestione rifiuti, e alla dottoressa Sabrina Di Giuseppe, dirigente del servizio Gestione e qualità del dipartimento Territorio e ambiente della Regione Abruzzo. Infine le conclusioni, affidati ai presidenti di ACA, CAM, Ruzzo Reti, SACA, SASI e dello stesso Piccinini, quale presidente GSA.
“Abbiamo avviato un lavoro di prospettiva – ha spiegato il presidente Piccinini al microfono del Capoluogo – visto che andiamo incontro alla scadenza delle concessioni del sistema idrico integrato e c’è la necessità di vivere questa fase da protagonisti. Bisogna lavorare per un’unica società che possa gestire in house la risorsa idrica, mantenendo il servizio pubblico. La strategia può essere quella di una società che abbia una testa amministrativa unica, ma che possa mantenere i sei sub ambiti, con gli apparati territoriali che conoscono bene le peculiarità di ciascuna area e hanno la capacità di gestirla nella maniera più opportuna”.

“L’obiettivo del gestore unico – ha poi sottolineato l’avvocato Parlavecchio – è assolutamente prioritario, perché darà all’Abruzzo la forza per mettere in campo la mole di investimenti necessari; in Italia ci sono ancora duemila gestioni in economia, mentre il ministero ha fatto presente che dovrebbero esserci al massimo cento gestori, in grado di realizzare quello che piccole realtà non possono fare. Piani di investimento da milioni di euro richiedono strutture adeguate”.
“Quello della ricerca di un modello unitario – ha aggiunto il dottor Caucci – è un tema centrale per lo sviluppo del sistema idrico abruzzese. Sicuramente i gestori devono avere un orizzonte temporale lungo per poter realizzare gli investimenti a cui sono chiamati”.
“Finalmente – ha poi spiegato la dottoressa Di Giuseppe – i gestori hanno preso consapevolezza della necessità di mettere insieme le forze per costruire un percorso concreto che ci consenta di arrivare alla scadenza delle concessioni con una chiara strategia. Questo ci consentirebbe di avere dei costi unitari più bassi e di gestire il servizio davvero secondo criteri di efficienza, economicità ed efficacia, come la norma prevede”.
“L’approccio dei gestori – ha inoltre dichiarato la presidente ACA, Giovanna Brandelli – è un approccio realistico, dal basso e di qualità. Noi ci poniamo l’obiettivo di trovare la migliore soluzione possibile”.
“In quattro anni – ha concluso il presidente Merolli – abbiamo fatto quello che il Consiglio regionale chiedeva dal 2011. Ho avuto difficoltà a far passare la questione, soprattutto in commissione d’inchiesta sull’acqua, ma siamo riusciti a far arrivare dal basso la stessa proposta e questo è importantissimo. Credo che a questo punto sarà possibile trovare una sintesi“.

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