Fucino, colture tartassate dal maltempo: resa media delle patate dimezzata

Fucino, che aria tira? Colture danneggiate dal meteo e dai fenomeni meteo estremi. L’intervista al presidente Confagricoltura Fabrizio Lobene
Alluvioni in primavera, siccità estiva e violente piogge autunnali: il meteo non sorride all’agricoltura del Fucino. La resa media della raccolta delle patate è al di sotto del 50% rispetto agli scorsi anni e gli aiuti della Regione guardano, soprattutto, al settore vitivinicolo, messo in ginocchio della peronospora.
Di acqua “sotto ai ponti” continua a passarne poca, quando serve, tra i terreni del Fucino, ma neanche il cielo regala nulla di buono e gli aiuti scarseggiano. Mentre si continua ad aspettare per l’ormai famigerato progetto dell’impianto irriguo, atteso da anni, i recenti fenomeni atmosferici non hanno risparmiato le colture fucensi. Se a maggio scorso avevamo parlato delle abbondanti e violente piogge che avevano allagato molti dei terreni in cui erano state coltivate patate, oggi il bilancio vede emergere proprio le conseguenze di quel maltempo, a cui si aggiungono i nuovi fenomeni avversi che si sono registrati in queste ultime settimane. Il Capoluogo.it ha fatto il punto della situazione con il presidente Confagricoltura L’Aquila, Fabrizio Lobene. “Non ci sono novità, purtroppo, riguardo la sistemazione idraulica definitiva della piana del Fucino, di conseguenza ciò mette ancor di più in agitazione gli agricoltori, che si ritrovano, già da ora, a programmare la prossima stagione. Peraltro, il clima ci sta tartassando dall’inizio dell’anno: abbiamo attraversato la siccità invernale, poi le alluvioni primaverili e, quindi, la siccità estiva. Siamo andati avanti e abbiamo stretto i denti, ma oggi siamo veramente allo stremo“, denuncia Lobene.

Proprio la raccolta delle patate può offrire dati che evidenziano il trend negativo che sta caratterizzando le colture del Fucino, penalizzando gli agricoltori. “La raccolta di quest’anno – puntualizza Lobene – è stata fortemente condizionata dai fattori meteo che hanno visto alternarsi periodi estremamente secchi a vere e proprie alluvioni, con numerose situazioni di ristagno di acqua, assolutamente dannose per i tuberi. Anche le ultime piogge hanno ulteriormente compromesso la situazione. Ovviamente il ciclo vegetativo della patata, essendo iniziato tardi rispetto agli standard, si è concluso ancor più tardi e, di conseguenza, in pieno autunno le piogge insistenti hanno provocato altri danni che si sono aggiunti a quelli subiti in precedenza. Per questo, le rese medie sono al di sotto del 50% rispetto agli anni precedenti“, informa Lobene. Poca disponibilità, quindi, e prezzi in parte lievitati per il mercato e, dunque, per l’utenza: tuttavia resta, per i produttori, il buco consistente dei raccolti mancati. Segni in rosso su un bilancio pesante che, si spera, potrà incontrare qualche sostegno.
Ad oggi nei campi, “restano pochissime quantità di patate, per chi non ha avuto le possibilità di raccoglierle, e le carote, che dureranno fino alla fine dell’anno”.
Sul fronte degli aiuti regionali, qual è invece la situazione? Evidenzia Lobene: “Ancora unavolta il Fucino è rimasto fuori dagli aiuti, nonostante proprio noi di Confagricoltura L’Aquila, affiancati da Confagricoltura Chieti, abbiamo favorito una discussione sui problemi che gravano sulla filiera agricola, chiedendo sostegni. Il problema principale – aggiunge – è stata la contemporanea crisi della viticoltura, messa in ginocchio dalla peronospora che ha praticamente distrutto il settore. Trattandosi, quindi, di danni quantitativamente maggiori le risorse sono logicamente andate al settore vitivinicolo. Purtroppo, però, anche la nostra situazione non è affatto positiva. Speriamo possa esserci ancora la possibilità di ottenere una qualche forma di aiuto”.