Mattia Serra, un talento matematico teatino in America

12 novembre 2023 | 12:00
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Mattia Serra, un talento matematico teatino in America

Da Chieti ad Harvard, poi l’America. La storia del professor Mattia Serra, di origini teatine. Un talento matematico e i suoi prestigiosi lavori di ricerca

Mattia Serra, un autentico talento matematico teatino in America.

L’Abruzzo non è più la terra degli storici pastori della transumanza, con il Tavoliere delle Puglie, narrati nelle poesie di Gabriele D’Annunzio, ma oramai esprime anche molti talenti diffusi nella cultura, nell’arte e nei saperi scientifici, qui descritti ed apprezzati nel mondo.
L’ultimo di questi è il Professor Mattia Serra, straordinaria “testa matematica”, di 34 anni, originario di Torrevecchia Teatina, (4.000 ab), in provincia di Chieti, dove ha sede anche l’Università telematica “Leonardo da Vinci”.

Il caso di questo cervello in fuga”, arrivò agli onori delle cronache alcuni anni orsono, quando proprio lui vinse una ricca borsa di studio di ben 100mila dollari promossa da una Fondazione Usa della famiglia Schmidt, dopo una durissima selezione, a cui parteciparono nel 2018 le 50 migliori università internazionali, ognuna proponendo le loro migliori eccellenze nel campo delle varie ricerche scientifiche. Ebbene l’allora Dottor Mattia Serra emerse tra tutti, facendo pesare in primis il suo pregevole “cursus onorum”, iniziato al liceo scientifico Masci di Chieti, seguito dalla Laurea in Ingegneria conseguita a pieni voti al Politecnico di Milano. Dopo sono arrivate l’iscrizione al Dottorato, in Svizzera, all’ETH di Zurigo, prima di essere ammesso alla prestigiosa Università americana di Harward.
Qui la svolta
, in questo vitale circuito formativo internazionale, dove Mattia intuisce che le teorie matematiche sviluppate nell’ambito dei sistemi caotici e della turbolenza possano apportare contributi significativi nel campo della Mathematical neuroscience.

Questa la sua felice intuizione scientifica, che testimonia l’interconnessione di tutte le aree di ricerca che legano le scienze naturali, la matematica, l’ingegneria e la stessa informatica. Questo fondamentale nesso potenziale tra più branche della ricerca, ha portato proprio il giovane scienziato abruzzese, l’unico italiano, a vincere così la ricca borsa di studio della Fondazione di Palo Alto, nella vitale California. Questo il filone originale di studi su “Neuroscience and Cognition“, dove i modelli matematici avanzati vengono applicati alla percezione ed alle patologie connesse, che tendono ad alterare le percezioni corrette, come, tra le altre, nella dislessia. In verità alla nostra eccellenza abruzzese non sono mancati gli auguri e gli incoraggiamenti dalla sua terra natia: “Al fantastico Mattia, i complimenti più sentiti da parte di tutto il corpo docente del liceo Scientifico Masci che, orgogliosamente, rivendica la sua formazione su un giovane uomo disponibile, buono, collaborativo ed intraprendente che, già sui banchi, combinava eccellenza scientifica a leadership. Grazie, Mattia!“.

Certo non sappiamo se poi siano arrivati gli apprezzamenti, ma anche i doverosi sostegni delle varie autorità istituzionali e scientifiche italiane che non possono limitarsi a “fare i complimenti”, ma dovrebbero incoraggiare e trattenere, se possibile, tali energie creative al servizio del “Sistema Italia“, che pure ha speso ingenti risorse per la formazione di base. In più, essi dovrebbero seguire ora tali esempi internazionali, avendo le ingenti risorse del PNRR da investire, per superare il gap esistente proprio sul versante degli investimenti per ricerca e sviluppo, favorendone le stesse applicazioni industriali di brevetti innovativi per tecniche e farmaci all’avanguardia. Infatti ,questa la “mission” rilevata della stessa Schmidt Foundation, aperta al futuro, come lo sono altre in Italia, ad esempio La Fondazione “Terzo Pilastro Internazionale” di Roma, che si prefissa di Lavorare per ripristinare un rapporto equilibrato tra persone e pianeta“. Questa famiglia di filantropi internazionali opportunamentescommette fin dall’inizio su persone eccezionali, che rendono il mondo migliore. Abbiamo l’opportunità di sfruttare le nuove tecnologie, dalla scienza dei dati all’intelligenza artificiale, e di applicarle in modo etico e sicuro per riparare il nostro pianeta per le generazioni future”.

Tutti obiettivi, questi ultimi, non solo nobili, ma anche strategici per lo sviluppo più armonico e sostenibile, di unaeconomia circolare” che unisca benessere e qualità, per garantire un futuro alle nuove generazioni tra innovazione e progresso. Ed allora si pone quasi naturalmente, al di là dei singoli casi di eccellenza – che opportunamente colgono le proposte scientifiche ricevute – la domanda di come si favorisca il ritorno nel nostro Paese di queste risorse umane, ulteriormente formate e specializzate, come il Professor Serra, ora Professore Assistente a San Diego, presso l’Università della California, dove ha già una sua équipe di studio, che divulga i suoi risultati, altresì con lezioni, video e servizi come “Organizing Chaos-Using maths to”.Così la stessa attualità politico-istituzionale è tornata a toccare questo “nervo scoperto”, con un recente titolo emblematico di un giornale nazionale: “Il rientro dei cervelli in Italia e il taglio dei benefici fiscali. Così ci sentiamo traditi”.
Una politica che appare superficiale e opaca, che concede con la mano destra, per poi richiedere altro con la sinistra, dando la sensazione di non avere un’unica strategia pluriennale d’attrazione di risorse umane e con esse tecniche e finanziarie, relative ai capitali d’investimento.
Sono oltre duemila gli espatriati italiani appena rientrati o in procinto di farlo, che in questi giorni condividono rabbia e preoccupazione…all’indomani della decisione del CDM del 16 ottobre scorso [di approvare un decreto attuativo della fiscalità internazionale”, che, a giudizio diffuso, “conferma tutti i cliché dei pregiudizi sull’inaffidabilità del Sistema-Italia”. Tra l’altro l’ultimo Rapporto sugli Italiani all’estero, promosso dalla Fondazione Migrantes fotografa: “L’Italia in crisi demografica – I Giovani e le Donne Emigrano – 5.9 milioni gli iscritti all’AIRE”.