Pedopornografia, don Fortunato Di Noto: “Abusi anche su neonati, aumentano le pedomamme”

Don Fortunato Di Noto, a L’Aquila per il Premio Borsellino, parla di pedofilia e pedopornografia: “Tra le conseguenze più gravi per i minori c’è l’omicidio psicologico. L’età continua ad abbassarsi, sempre più donne che compiono abusi”.
Don Fortunato Di Noto, a L’Aquila per il Premio Borsellino, parla di pedofilia e pedopornografia: “Tra le conseguenze più gravi per i minori c’è l’omicidio psicologico. L’età continua ad abbassarsi, sempre più donne che compiono abusi”.
“Facciamo le cose dei grandi”. “Ascoltare le vittime di abusi, per quanto struggente, non è come vedere a cosa sono sottoposti. La mia vita è cambiata nel momento in cui sono effettivamente entrato in contatto con questo fenomeno, vedendo le produzioni pedopornografiche, frutto dei reati più abietti che si possono compiere nei confronti dei minori”. Così don Fortunato Di Noto, a L’Aquila per l’evento nell’ambito del Premio Nazionale Paolo Borsellino dal tema: “Non rubare la vita dei bambini”, traccia il terribile quadro relativo alla pedofilia e pedopornografia, fenomeni ormai strutturati su scala internazionale anche nelle forme di vere e proprie associazioni a delinquere. E don Di Noto è costretto a vivere sotto scorta per le minacce di morte delle stesse organizzazioni criminali internazionali.
“Si tratta di un fenomeno enorme e trasversale” ha spiegato al microfono del Capoluogo.it. “Basti pensare ai report di Meter, con i dati che ci dimostrano come quello legato a pedofilia e pedopornografia sia un fenomeno sia molto esteso, quasi inquantificabile per quanto riguarda la produzione di materiale pedopornografico, anche perché internet, con i social utilizzati in maniera non sicura, costituisce la fonte primaria di adescamento dei nostri bambini. L’età si abbassa sempre di più, non a caso cresce il fenomeno della infantofilia, cioè dei bambini neonati che vengono violati nella loro intimità; e, ahimè, stanno aumentando sempre di più anche le donne che compiono abusi, le cosiddette pedomamme. Comunque un abuso è un abuso, da qualunque parte provenga, la cosa importante è fare molto e sempre di più per contrastare un fenomeno che ha tra le conseguenze più gravi un vero e proprio omicidio psicologico. Incontri come questo, qui a L’Aquila, sono importanti perché ci danno la possibilità di parlarne. Da una parte, infatti, bisogna alzare il livello del contrasto, applicando le leggi che abbiamo in Italia, che sono all’avanguardia, dall’altro occorre fare sempre una grande opera di prevenzione e informazione. Occorre parlare ai nostri bambini, spiegando che il corpo è un terreno inviolabile, che bisogna rispettarlo e farsi rispettare, soprattutto. E bisogna dire le cose come stanno”.
E le cose, purtroppo, non stanno bene: fenomeno in espansione a livello internazionale, strutturato anche in associazioni, età delle vittime che continua ad abbassarsi, coinvolgendo perfino quei neonati che non possono trovare sicurezza nemmeno tra le braccia della mamma. “Un crimine contro l’umanità“. Ma anche peggio.
