Cultura

Tutti i Santi giorni, 19 novembre: si ricorda Santa Matilde di Hackeborn

La rubrica "Tutti i Santi giorni" del 19 novembre: Santa Matilde di Hackeborn.

La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 19 novembre: Santa Matilde di Hackeborn.

Il 19 novembre si ricorda Santa Matilde di Hackeborn. Santa Matilde, al secolo Mechthild von Hackeborn, nacque intorno al 1240 nel castello di Helfta, in Sassonia, da una delle più delle più nobili e potenti famiglie della Turingia, i von Hackeborn. Della sua vita si hanno scarse notizie, reperibili nel libro da lei scritto e in quello dell’Araldo del divino amore di Santa Gertrude di Helfta. La sorella maggiore, Gertrude, fu badessa nel convento di Helfta; all’età di sette anni Matilde venne accolta come educanda nel monastero benedettino di Rodardsdorf, dove la sua vocazione crebbe finché decise di prendere i voti. Nel 1258 si riunì con la sorella maggiore a Helfta: qui le fu affidata una giovane monaca, poi diventata santa con il nome di Gertrude la Grande, a cui Matilde confessò le proprie visioni ascetiche. Da queste confidenze nacque uno dei libri più noti della mistica medievale: il Libro della grazia speciale, in cui vengono narrate le visioni della Santa, in modo particolare quelle riguardanti la Santissima trinità, il Salvatore, la Beata Vergine Maria, gli angeli e i Santi, tra cui Alberto Magno e San Tommaso d’Aquino. Per le sue doti intellettuali e artistiche, Santa Matilde di Hackeborn ebbe la direzione della scuola del monastero e fu nominata «cantora»; la sua bella voce le fece guadagnare il nome di «usignuolo di Cristo»: pare che Dante si sia ispirato proprio a lei per la figura di Matelda nel Purgatorio. Soffrì di atroci mal di testa, che negli ultimi anni della sua vita si aggravarono, unitamente ad altre infermità, finché si spense il 19 novembre 1299. Benché non sia stata mai ufficialmente canonizzata, Matilde è stata venerata come Santa in vari monasteri osservanti la regola di San Benedetto. Un ruolo particolare spetta a Matilde nella storia del culto al Sacro Cuore: non solo era fervente devota al Sacro Cuore, dal quale otteneva speciali grazie – da cui il titolo Liber specialis gratiae -, ma lei stessa divenne divulgatrice della devozione, tanto da attrarre Santa Gertrude e le altre consorelle.  Così tale culto per suo merito si manifestò per la prima volta sul finire del XIII secolo, per avere poi una nuova fioritura due secoli dopo.

Dal punto di vista iconografico, Santa Matilde di Hackeborn è rappresentata per lo più nell’abito monacale dell’Ordine cistercense; reca tra le mani un libro – probabilmente la sua opera Buch besonderer Gnade – e il pastorale. Per la sua particolare devozione, la Santa viene raffigurata anche con l’attributo del Sacro Cuore di Gesù: questo, coronato di spine, sovrastato dalla croce e ferito dalla lancia, ricorda il gesto del sacrificio di Cristo per la salvezza dell’uomo.

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