Tutti i Santi giorni, 20 novembre: Sant’Edmondo

La rubrica Tutti i Santi giorni del 20 novembre: Sant’Edmondo.
La rubrica Tutti i Santi giorni del 20 novembre: Sant’Edmondo.
Il 20 ottobre si commemora Sant’Edmondo. Il ricordo di Sant’Edmondo resta più vivo nella memoria popolare d’Inghilterra che nelle pagine dei documenti storici. Assai scarne sono le informazioni sulle sue origini e anche piuttosto confuse: secondo Abbone di Fleury (945-1004) proveniva «ex antiquorum Saxonum prosapia», cioè dai Sassoni del vecchio continente. La tradizione lo vorrebbe figlio del re Alkmund di Sassonia, nato a Norimberga e poi adottato dal re dell’Estanglia, l’Inghilterra orientale, ma gli storici sembrano rigettare questa tesi. Di certo si sa solo che Edmondo fu l’ultimo re di questo territorio, in un’epoca in cui i paesi d’oltremanica erano continuamente soggetti ad aggressioni da parte dei Danesi – capeggiati dai tre fratelli Halfdene, Ivarr e Ubba – dapprima con incursioni e saccheggi, poi con una vera e propria occupazione. Giunti in Estanglia nel 869, dopo aver compiuto le consuete truci scorribande, provarono ad aprire trattative per instaurare il proprio dominio nel regno; tuttavia, il giovane re Edmondo preferì combattere col suo piccolo esercito fino alla sconfitta e alla cattura, pur di non cedere quei territori e salvare i sudditi. I vincitori gli offrirono salva la vita e la corona a patto che rinnegasse la sua fede religiosa e si dichiarasse vassallo dei danesi: il sovrano rifiutò e immediatamente venne ucciso, trafitto dalle frecce. Con la sua morte finì il regno dell’Estanglia ma non il suo ricordo tanto che, già alla fine del secolo, la moneta coniata sotto di lui prese il nome comune di “penny di sant’Edmondo”. Alla canonizzazione popolare fece poi seguito quella della Chiesa, che lo proclamò patrono d’Inghilterra. Il suo corpo venne sepolto a Beadoricesworth, oggi Bury St. Edmund, a circa 50 km da Cambridge. Dal punto di vista iconografico, le immagini che lo ritraggono prendono spunto dal racconto agiografico del citato Abbone di Fleury, che affiancò il martirio di Edmondo a quello di san Sebastiano. Si legge dalla cronaca che «(i danesi) ferirono Edmondo e lo insultarono vergognosamente, percuotendolo con mazze, dopo di che condussero il devoto re ad un solido albero a cui lo legarono con stretti nodi e quindi lo frustarono a lungo con sferze e sotto i colpi egli proclamava continuamente la vera fede in Cristo. Allora […] Essi lo colpirono con i giavellotti per loro divertimento, finché fu crivellato dai colpi, somigliando ad un porcospino, così come era stato di San Sebastiano». Non è dato sapere se il Santo sia morto sul campo di battaglia o in seguito alla sua cattura e al rifiuto dell’abiura, ma in ogni caso la tomba di Edmondo divenne presto una delle più conosciute in Inghilterra e la devozione per il Santo si sviluppò anche nel resto dell’Europa. Tra gli attributi che lo caratterizzano, oltre la corona regale, ricorrono un lupo, la palma e la freccia, simbolo del suo martirio.

