Tentato femminicidio a Capestrano, a breve le dimissioni della donna

21 novembre 2023 | 16:09
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Tentato femminicidio a Capestrano, a breve le dimissioni della donna

L’AQUILA – Migliorano ancora le condizioni della donna aggredita a coltellate a Capestrano, a breve le dimissioni. Resta in carcere il marito.

L’AQUILA – Migliorano ancora le condizioni della donna aggredita a coltellate a Capestrano, a breve le dimissioni. Resta in carcere il marito.

Proseguono le indagini sul tentato femminicidio a Capestrano (AQ) del 14 novembre scorso. Le condizioni di salute della donna migliorano ulteriormente, sono plausibili, a breve, le dimissioni della donna dall’ospedale dell’Aquila. Il coniuge 36enne, unico indagato e presunto autore dell’aggressione, resta in custodia cautelare in carcere. L’uomo, un cittadino macedone, aveva aggredito la moglie con un coltello, procurandole lesioni in tutto il corpo, per poi ingerire farmaci tentando di farla finita.
Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica dell’Aquila sono state affidate direttamente al nucleo investigativo del comando provinciale. Le attività vengono svolte insieme al reparto carabinieri atti persecutori del RACIS di Roma, munito di delega “speciale” da parte del p.m. titolare dell’inchiesta, che da oggi ha iniziato e inviato all’Aquila una task force per le prime esplorazioni sul caso investigato. Il reparto “Atti persecutori” dell’Arma, nasce nel 2009 contestualmente all’istituzione dell’omonimo reato di atti persecutori. È collocato nell’ambito del Reparto Analisi Criminologiche (Rac) del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (Racis), ed è composto da militari specializzati sulla violenza di genere, esperti in psicologia, criminologia e informatica. Ha una competenza nazionale sui reati di violenza di genere e violenza domestica, si occupa di sviluppare studi e ricerche sul fenomeno della violenza di genere e violenza domestica; di analizzare i flussi informativi provenienti dai reparti dell’Arma territoriale attraverso i quali rileviamo i fattori di rischio dei singoli casi; di sensibilizzare con incontri nelle scuole, progetti di collaborazione interistituzionali sviluppati a livello nazionale e internazionale e di fornire ai reparti dell’Arma un supporto specialistico nelle indagini, anche nell’esecuzione di audizioni protette delle vittime vulnerabili.