La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 21 novembre: la Presentazione della Beata Vergine Maria.
Il 21 novembre si commemora la Presentazione della Beata Vergine Maria. La festa della Presentazione della Beata Vergine Maria ricorda quando, all’età di soli tre anni, la Madonna fu condotta dai genitori Anna e Gioacchino nel Tempio di Gerusalemme per essere offerta al Signore; qui sarebbe rimasta fino ai dodici anni, dedita unicamente alla pietà e al servizio del Santuario. Pur non essendo menzionato in nessuno dei quattro Vangeli, il fatto ricorre ampiamente negli Apocrifi: appare per la prima volta nel cosiddetto Protovangelo di Giacomo del II-III secolo e nel Vangelo dello Pseudo-Matteo (VII – VIII secolo) per poi venire sviluppato con aggiunta di dettagli in altri testi sull’infanzia di Gesù. La narrazione trovò subito tra i devoti una straordinaria accoglienza e influenzò l’estro degli artisti che sin dall’antichità la elaborarono in una vasta gamma di rappresentazioni. La nascita della celebrazione liturgica si ebbe in Oriente sin dal V secolo ed è legata alla dedicazione della Chiesa di Santa Maria Nuova in Gerusalemme costruita nel centro della città da Giustiniano I nel 543, dove si volle localizzare l’avvenimento. Proprio dall’anniversario della dedicazione di questa chiesa, il 21 novembre, nacque poi la festa della Presentazione. Durante le Crociate, il ricordo della Presentazione passò al Templum Domini sulla spianata del Tempio, edificio di culto cattolico dal 1099 al 1187. Nel 1143 Manuele Comneno rese festiva la celebrazione. In Occidente la festa giunse attraverso gli influssi orientali, apparendo sin dai secoli X e XII in due evangeliari in greco; un calendario inglese di Winchester del XII secolo la riporta con il nome di oblatio Sactae Mariae in templo cum esset trium annorum – “offerta di Santa Maria nel Tempio quando aveva tre anni” -; torna in due sacramentari ungheresi come Rappresentatio Sanctae Mariae – “Rappresentazione di Santa Maria” – e Contestatio Mariae Virginis – “Affermazione di Maria Vergine” -. Nel 1372 Filippo di Mazières, ambasciatore a Cipro, con l’assenso di papa Gregorio XI spinse Carlo V a celebrare la ricorrenza nella chiesa dei Minori ad Avignone, sede all’epoca della corte pontificia. Da lì, ufficialmente inserita nel calendario della Curia romana, si diffuse in tutta la Chiesa d’Occidente, adottata prima dai Carmelitani nel 1391 e poi dai Certosini nel 1474. L’episodio divenne celebre però nel Medioevo tramite al Legenda Aurea di Jacopo da Varagine (XIII secolo) tradotta in volgare all’inizio del Cinquecento: qui compare all’interno della Storia di Sant’Anna. La festa della Presentazione della Beata Vergine Maria fu soppressa da papa Pio V perché apocrifa, ma reintrodotta da Sisto V con il breve Intemeratae Matris Dei Mariae del 1º settembre 1585. La riforma del Concilio Vaticano II ne ha ridotto il rango, portandola da festa a memoria liturgica.
Dal punto di vista iconografico, l’episodio della Presentazione della Beata Vergine Maria è stato, come visto, ampiamente trattato dagli artisti in ogni epoca. Tra le rappresentazioni più note, si ricorda quella realizzata da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova tra il 1303 e il 1305, riportata nell’immagine di copertina. La scena si svolge all’entrata del Tempio di Gerusalemme: Maria adolescente sale i gradini del Tempio accompagnata dalla madre, riconoscibile per il mantello rosso da cui sporge la consueta veste arancio, seguita da un servo che tiene sulla schiena un cesto pieno di panni e dallo sguardo del padre Gioacchino. La Vergine viene accolta dal sacerdote che le tende le braccia e da una serie di ragazze velate; il periodo trascorso al servizio del Signore, infatti, era equivalente a un ritiro claustrale e nell’ambito delle storie mariane sottolinea il Suo restare casta, uscendovi solo per sposare l’anziano Giuseppe.