Questo non è amore, prevenzione contro la violenza di genere: “Quando parliamo di pene siamo già sconfitti”

L’AQUILA – All’Auditorium del Parco l’incontro “Questo non è amore”, per dire ‘No’ alla violenza di genere. L’onorevole Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare sul femminicidio: “Prevenzione misura più efficace, quando si arriva alla pena siamo già tutti sconfitti perché una donna è stata uccisa, violentata o picchiata”.
L’AQUILA – All’Auditorium del Parco l’incontro “Questo non è amore”, per dire ‘No’ alla violenza di genere. L’onorevole Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare sul femminicidio: “Prevenzione misura più efficace, quando si arriva alla pena siamo già tutti sconfitti perché una donna è stata uccisa, violentata o picchiata”.
“La misura più efficace contro la violenza di genere è la prevenzione, quando parliamo di pene siamo già tutti sconfitti, perché significa che una donna è stata uccisa, violentata o picchiata”. Così l’onorevole Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare sul femminicidio, oggi a L’Aquila per l’incontro “Questo non è amore”, promosso nell’ambito del Premio Nazionale Borsellino. “Il primo strumento educativo, – ha sottolineato – la famiglia. Dobbiamo tutti essere vigili e la denuncia – nel senso più importante del termine, quello del mettere in luce – deve riguardare in primis le donne vittime di violenza, ma anche tutta la società civile. È importante cambiare la visione del rapporto uomo-donna, e lo possiamo fare solo attraverso l’educazione, sia di quelle generazioni che hanno una visione distorta di possesso nei confronti della donna che dei giovani che oggi animano questo evento”.
“È una questione che riguarda anche i minori, – ha poi sottolineato il dottor David Mancini, Procuratore del tribunale dei minori dell’Aquila – che purtroppo sono sempre più responsabili di violenze o che comunque sono coinvolti in quanto vittime di violenza assistita. Gli sforzi da mettere in campo sono di vario tipo, sicuramente preventivo-repressivo, ma fondamentalmente educativo. Probabilmente occorre riflettere su modello crescita dei minori. Il modo in cui ragazzi, protetti da tutto e sicuri del proprio io, riparati da ogni forma di sofferenza umana e relazionale, li rende poi incapaci di affrontare, ad esempio, il rapporto con l’altro genere”.
“Personale della Questura – ha quindi spiegato la dottoressa Roberta Cicchetti, Capo della Squadra Mobile dell’Aquila – è qui con il progetto ‘Questo non è amore’, una delle tante iniziative promosse dalla Polizia di Stato per prevenire la violenza di genere e in particolare quella sulle donne. Una donna vittima di violenza si aspetta sicuramente giustizia e protezione; applicare la legge è fondamentale e prioritario, ma non basta: occorre porre in essere tutta una serie di strumenti di informazione, sensibilizzazione e di ascolto per poter garantire sempre più un’autentica parità di genere contro discriminazioni e pregiudizi”.
Presenti all’incontro anche l’assessore alle Politiche sociali del Comune dell’Aquila, Ersilia Lancia, il prefetto Giancarlo Di Vincenzo, Roberta D’Avolio, sostituto Procuratore dell’Aquila e presidente della Associazione Magistrati sez.Abruzzo e Francesca Martinelli, dell’associazione Società civile.
