Tutti i Santi giorni, 22 novembre: oggi è Santa Cecilia

Santa Cecilia, patrona della musica, per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 22 novembre.
Santa Cecilia, patrona della musica, per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 22 novembre.
Il 22 novembre si ricorda Santa Cecilia. Secondo la tradizione Santa Cecilia nacque nel II secolo in una distinta famiglia romana. In realtà, come per molti protomartiri, è difficile reperire dati storici attendibili circa la sua figura, ma a sostenerne l’importanza è l’antichità del culto. Il titulus Caeciliae, infatti, è sicuramente anteriore all’anno 313, cioè all’età di Costantino; inoltre, la festa della Santa veniva già celebrata, nella sua basilica di Trastevere, nell’anno 545, come testimoniato nel Liber Pontificalis. Durante le persecuzioni cristiane, il segretario imperiale Antimo andò ad arrestare papa Vigilio e lo trovò nella chiesa di Santa Cecilia, a dieci giorni dalle calende di dicembre, ovvero il 22 novembre, ritenuto dies natalis della santa. La tradizione vuole che la martire venne sepolta nelle Catacombe di San Callisto nella sala funeraria della famiglia dei Caecilii, nei pressi della quale nel III secolo papa Callisto fece seppellire il suo predecessore Zeferino. In seguito, aprì, accanto alla martire, la “Cripta dei Papi”, nella quale furono deposti tutti gli altri pontefici di quello stesso secolo. La famosa Passio, un testo più letterario che storico, attribuì a Cecilia una serie di drammatiche avventure, terminate con le più crudeli torture e conclusesi con il taglio della testa. La giovane sposò il nobile Valeriano; nel giorno delle nozze cantava nel suo cuore: «conserva o Signore immacolati il mio cuore e il mio corpo, affinché non resti confusa». Confidato allo sposo il suo voto di castità, egli si convertì al Cristianesimo e la prima notte di nozze ricevette il Battesimo da papa Urbano I. Ben presto i due coniugi furono catturati dalle autorità romane: Valeriano venne torturato e decapitato; mentre Cecilia venne arsa viva. Tuttavia, dopo un giorno e una notte, il fuoco non la toccò così fu deciso di troncarle il capo: colpita tre volte, non morì subito e agonizzò tre giorni, durate i quali molti cristiani da lei convertiti andarono ad intingere dei lini nel suo sangue, mentre la martire perseguiva nel fortificarli nella Fede. Dopo la morte, papa Urbano I fece prendere il santo corpo e ne diede sepoltura, come visto, nelle Catacombe di San Callisto. Nell’821 le sue spoglie furono traslate da papa Pasquale I nella Basilica di Santa Cecilia in Trastevere e nel 1599, durante i restauri, ordinati dal cardinale Paolo Emilio Sfondrati, venne ritrovato un sarcofago con il corpo della martire in un ottimo stato di conservazione.

Il Cardinale commissionò allo scultore Stefano Maderno una statua che riproducesse quanto più fedelmente l’aspetto e la posizione del corpo di Santa Cecilia, così com’era stato rinvenuto, con la testa girata a tre quarti a causa della decapitazione e con le dita della mano destra che indicano tre – la Trinità – e della mano sinistra uno – l’Unità -; questa mirabile opera in marmo si trova sotto l’altare centrale della chiesa di Santa Cecilia. La vergine è considerata, sin dal tardo Medioevo, patrona della musica, probabilmente a causa di una errata interpretazione dell’antifona di ingresso della messa nella festa della Santa, piuttosto che di un brano della Passio come talvolta si afferma. Il testo di tale canto in latino sarebbe: “Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar” – “Mentre suonavano gli strumenti musicali, la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore, il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa” -. Per dare un senso al brano, tradizionalmente lo si riferiva al banchetto di nozze di Cecilia, durante il quale, mentre gli strumenti musicali suonavano, la giovane cantava a Dio interiormente. Si cominciò così, a partire dal XV secolo, nell’ambito del Gotico cortese, a raffigurare la Santa con un piccolo organo portativo a fianco. Quindi, l’iconografia di Santa Cecilia non ha alcun legame con la sua vicenda terrena ma, a partire dal XV secolo, suoi attributi tipici sono gli strumenti musicali, in particolare l’organo; spesso la martire è affiancata da un angelo musicante, o diventa lei stessa musicista. Nel XVII secolo, soprattutto per commissioni di ambito privato, la figura di Santa Cecilia appare ormai autonoma nelle raffigurazioni, prendendo le sembianze di una gentildonna, in un’immagine domestica dove trovano posto quegli elementi inizialmente rifiutati poiché appartenenti al repertorio profano: l’organo lasciò posto a violini, liuti, strumenti tradizionalmente non legati alla musica sacra.
