Brunello Cucinelli apre a Penne, nuovo stabilimento di abiti per uomo in Abruzzo

“A Maranello si fanno le macchine più belle del mondo, qui a Penne le giacche e gli abiti più belli del mondo”. Lo ha detto Brunello Cucinelli a Penne, per la presentazione alla stampa del suo nuovo insediamento produttivo.
Brunello Cucinelli apre a Penne. Presentato nella giornata di ieri, 22 novembre, il nuovo stabilimento produttivo di abiti per uomo in Abruzzo.
“A Maranello si fanno le macchine più belle del mondo, qui a Penne le giacche e gli abiti più belli del mondo”. Lo ha detto Brunello Cucinelli, arrivando a Penne (Pescara) per presentare alla stampa il suo nuovo insediamento produttivo. Attualmente gli occupati sono circa 80, a regime, con il nuovo stabilimento, potrebbero essere oltre 300. “Quando parli nel mondo degli abiti da uomo parli e dici Penne, così come l’Umbria è per la maglieria. Per l’abito maschile Penne è la prima al mondo“.
“Avremo bisogno di due cose importanti: esseri umani che pensano a creare e poi tanta manualità e artigianalità, perché certe cose non potremo mai farle con l’intelligenza artificiale. Per far questo – ha continuato Cucinelli – dovremo dare ridare dignità morale ed economica a certi lavori, al lavoro operaio. Questo è il grande tema – ha sottolineato l’imprenditore della moda, accompagnato dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e dal sindaco di Penne, Gilberto Petrucci – Vogliamo il benessere del lavoratore. Facciamo sì che i luoghi di lavoro siano particolarmente belli, dove alzando gli occhi si possa vedere il cielo e così si possa lavorare meglio”.
Il secondo tema per Cucinelli sono i salari. “Non possono essere quelli che sono sempre stati. Non va bene – ha detto – Occorre un cambio culturale, il problema non è a chi venderemo grandi manufatti, ma chi li farà. Le condizioni di lavoro devono cambiare totalmente. Per l’Italia penso ci sia un futuro di prodotti di grossa qualità. Il Made in Italy ha un grande valore, quindi noi dobbiamo sostenere i prodotti di grandissima qualità. Abbiamo un grande futuro, ma alla base di tutto c’è la dignità degli esseri umani al lavoro”.
