Maurizio Zaffiri scende in campo per l’Alzheimer: rugby e/è solidarietà

Maurizio Zaffiri davanti alla basilica di Collemaggio. Accanto a lui, Floriana, felice, tiene in mano un pallone ovale.

Sullo sfondo quel cielo blu che solo L’Aquila sa regalare. La felicità sta nelle piccole cose: giocare è una di queste, e gli occhi di Floriana lo dimostrano.

“Le ho chiesto di sposarmi ma non ha voluto”: scherza Maurizio Zaffiri, colonna del rugby neroverde, nel raccontare il dietro le quinte. Non ha avuto dubbi quando gli è stato proposto di partecipare al calendario “Insieme per l’Alzheimer” perchè, semplicemente, “la solidarietà è fondamentale, soprattutto in un periodo storico difficile come questo, nel quale i messaggi dai  quali siamo bombardati ogni giorno ci parlano solo di violenza e negatività”

Maurizio Zaffiri non ha bisogno di presentazioni per gli amanti del rugby, soprattutto aquilani: il suo palmares parla da solo –  ex flanker azzurro, 14 caps tra il 2000 e il 2007, due campionati italiani, una Coppa Italia. Ora è uno degli ingranaggi chiave nella macchina della filiera di sviluppo del talento della Federazione Italiana Rugby, come responsabile operativo del progetto di formazione élite.

E quando c’è da scendere in campo, anche in modo figurato, non se lo fa ripetere due volte e così, pallone alla mano, ha posato con Floriana davanti a un luogo simbolo dell’Aquila, la basilica di Collemaggio, per le fotografie del calendario 2024 “Insieme per l’Alzheimer”. “Per me è stato un grande piacere partecipare. Mi sono subito incuriosito riguardo all’applicazione del progetto e del macchinario Neurolith, che non conoscevo”.

I proventi del calendario andranno a sostenere la possibilità di un maggiore utilizzo di Neurolith, uno straordinario macchinario che si trova nel reparto di Neurologia del San Salvatore di L’Aquila e che è messo a disposizione gratuita di tutte le persone che ne abbiano necessità, grazie all’associazione Aipalz. L’associazione Aipalz sta infatti profondendo un grande sforzo per mettere a disposizione gratuita, delle persone della provincia che ne hanno bisogno, questo macchinario che consente di contrastare e rallentare l’invecchiamento del nostro cervello.

“Penso che il calendario racconti una realtà che è importante aiutare nella nostra città e su tutto il territorio e per me è importante rendermi utile, sia come aquilano sia come rappresentate del mondo sportivo” prosegue Zaffiri. “È un progetto ambizioso quello dell’acquisto del macchinario e del contestuale suo utilizzo, in maniera del tutto gratuita, per una fascia così grande di popolazione che ne ha bisogno. La parte più importante adesso è riuscire a trasmettere questa necessità e l’urgenza di fare ognuno qualcosa”.

“Normalmente, lo sport è un grande veicolo di messaggi” osserva Zaffiri. “Adesso però dobbiamo far capire che in determinati momenti della vita ci possono essere persone che hanno l’esigenza di essere supportati, e che ci sono altre persone disponibili a farlo e ancora altre a seguirle: una catena di solidarietà che dobbiamo curare come il dono più prezioso che abbiamo”.

“In fin dei conti, la nostra disponibilità a partecipare a questa attività è molto limitata nel tempo e nello spazio”, conclude il campione aquilano. “Ma è il lavoro quotidiano a fare la differenza, così come la competenza dei medici, dell’intera struttura di supporto che consente un corretto approccio alla malattia, una gestione delle famiglie il più rispettosa e sensibile possibile. I dodici mesi di questo calendario dovranno ricordarci questo messaggio e  quanto ognuno possa fare la propria parte”.