Colle Sapone, aumentate le misure di sicurezza dopo l’accaduto di lunedì, quando un giovane è stato accoltellato alla fermata del bus. Più forze dell’ordine fuori dai cancelli degli istituti scolastici e in città è sempre più caldo il tema sicurezza.
Come ci si può difendere in caso di pericolo? Lo abbiamo chiesto all’esperto Giancarlo Turco.
L’Aquila è scossa dopo l’episodio violento di Colle Sapone. Un giovane di 21 anni accoltellato e un altro giovane denunciato per il fatto, che ha prodotto inevitabilmente un’ondata di segnalazioni e di denunce sul problema sicurezza, tirando in causa, in particolare, l’area in cui è avvenuto l’accoltellamento.
Il Capoluogo.it ha scelto di affrontare il tema relativo alla sicurezza in città insieme all’esperto Giancarlo Turco, maestro di arti marziali e responsabile di Arti marziali e Difesa personale per la società sportiva internazionale KSA.
“Ciò che è accaduto è drammatico, ma è un caso specifico dovuto ad uno scontro tra due ragazzi degenerata in fatti violenti. Un episodio che sta tornando a far riflettere sull’importanza di sapersi difendere e, a tal proposito, vorrei evidenziare alcuni aspetti legati alle arti marziali.
Innanzitutto, le arti marziali non possono essere l’unica soluzione. Bisognerebbe, invece, rimarcare alcune regole fondamentali che potrebbero aiutare i giovani a non ritrovarsi nel mezzo di situazioni rischiose”, sottolinea Turco ai nostri microfoni.
Nella sua lunga attività di insegnamento di arti marziali “una delle prime regole che cerco di trasmettere ai ragazzi che alleno è la seguente: ‘Non esserci’. Con questo non si intende che non si debbano frequentare locali, eventi e discoteche, ma significa che – in occasione di eventi quali risse o scontri – non bisogna prendervi parte, ma rivolgersi agli addetti alla sicurezza che sapranno cosa fare. Qualora, invece, non si trovasse un addetto alla sicurezza nelle vicinanze, bisognerebbe allertare il 112“.
Evitare, quindi, per quanto possibile situazioni o luoghi che potrebbero essere potenzialmente pericolosi e, qualora ci si trovasse in contesti agitati, sarebbe indicato allertare chi ha la competenza di mantenere ordine e sicurezza. Questo il primo consiglio, che potrebbe sembrare banale, ma che può risultarlo molto meno nei casi in cui venisse a mancare la giusta lucidità per affrontare simili situazioni, spesso comuni nei luoghi frequentati dai giovani.
“Non serve, poi, reagire qualora venissimo rapinati. Bisognerebbe dare ciò che si ha, senza aggredire in risposta e rischiare così conseguenze pesanti sia in fatto di sicurezza personale, sia in ambito penale”.
Sull’importanza dei corsi di difesa personale, Turco specifica: “Il corso di arti marziali va fatto in maniera seria e costante. Un mese di corso non deve darci la sicurezza di poter affrontare chiunque, anzi questa eccessiva confidenza potrebbe portarci a sottovalutare chi abbiamo di fronte e, al contempo, la pericolosità di una situazione. L’esperienza è necessaria e serve anche a questo: cioè a saper valutare correttamente i rischi. Ci sono sicuramente delle gang violente in città, ma non bisogna mai esagerare, né nella comunicazione né nelle decisioni prese a caldo. Condanniamo l’accaduto e cerchiamo di fare sempre attenzione. Certo è – e lo dice un maestro – che i corsi di difesa personale non possono essere considerati quale unica possibile soluzione al problema”. L’intervista
